Appalti

A finire la Lioni-Grottaminarda ci pensa De Luca (vigilato da Toninelli e Di Maio)

di Massimo Frontera

Tra le ultime integrazioni al testo del decreto legge sblocca-cantieri spunta la soluzione del governo per riprendere la realizzazione della superstrada Lioni-Grottaminarda, opera dal valore complessivo di 430 milioni di euro, il cui tracciato rappresenta il collegamento tra la A16 Napoli-Bari e la A3 Salerno-Reggio Calabria. L'opera, affidata da due consorzi (Infrav e Infrasud), è stata gestita in regime commissariale fino alla scadenza naturale, il 31 dicembre scorso. Il mancato rinnovo del mandato al commissario ha prodotto un progressivo "fermo macchine" al punto che oggi i cantieri "girano al minimo" e i rischi di licenziare le maestranze si sono fatti concreti. In conseguenza del venire meno del committente si sono bloccati anche i pagamenti, inclusi i più recenti Sal maturati a febbraio scorso.

Lioni-Grottaminarda, subentra la regione Campania
Con una corposa integrazione inserita nel testo del decreto legge sblocca-cantieri, il governo ha previsto il passaggio del testimone alla Regione Campania, il cui presidente è Vincenzo De Luca, non più in regime commissariale, ma in regime ordinario. La regione Campania, si legge nel testo, «provvede al completamento» dell'opera «subentrando nei rapporti attivi e passivi in essere». Inoltre la regione «è autorizzata alla liquidazione delle somme spettanti alle imprese esecutrici utilizzando risorse finanziarie nella propria disponibilità, comunque destinate al completamento del citato collegamento e provvede alle occorrenti attività di esproprio funzionali alla realizzazione dell'intervento». Non solo. «La regione Campania - si legge ancora nel testo - può affidare eventuali contenziosi all'Avvocatura dello Stato, previa stipula di apposita convenzione». Contestualmente è previsto anche la riassegnazione alla Regione delle risorse che erano state trasferite al commissario ma che non erano state spese. Non si tratta di poca cosa perché in capo al commissario, sulla contabilità speciale n.3250, ci sono circa 70-80 milioni.
Il decreto prevede inoltre che la gestione della Regione Campania sia sottoposta al controllo del governo, attraverso un «apposito Comitato di vigilanza per l'attuazione degli interventi di completamento della strada a scorrimento veloce "Lioni-Grottaminarda", anche ai fini dell'individuazione dei lotti funzionali alla realizzazione dell'opera». Il comitato di vigilanza, composto da cinque membri, sarà costituito da un decreto interministeriale Infrastrutture-Sviluppo Economico, cioè i due dicasteri guidati dai due ministri Cinque Stelle, Danilo Toninelli e Luigi Di Maio.

Cascone: resta il nodo del contenzioso, chi paga?
Secondo la regione Campania, la soluzione prospettata dal governo , lascia aperte almeno due questioni. A segnalarle è Luca Cascone, presidente della Commissione Lavori pubblici e Trasporti della Regione. «Ci sono due problemi sostanziali - spiega Cascone -: il primo riguarda gli espropri. La regione non può provvedere agli espropri per conto proprio, ma deve essere specificato che procede agli espropri per conto del governo, altrimenti le aree vengono acquisite dalla regione, diventano un bene regionale e non è possibile trasferirle all'Anas per le opere». Molto più complicata è invece la seconda questione che attiene alla gestione del contenzioso. Il provvedimento del governo prevede che la Regione possa avvalersi dell'avvocatura dello Stato, ma questo, osserva Cascone, riguarda la gestione del contenzioso, non le sue eventuali conseguenze monetarie. «Il contenzioso è un problema serio e riguardano le controversie derivanti dalla mancanza del commissario: tutte le risorse aggiuntive che le imprese chiedono per i costi causati dall'anomalo andamento che si è prodotto da gennaio, chi le pagherà?». Cascone dà per scontato che le imprese attiveranno contenziosi e riserve per tutti i ritardi derivanti dall'interruzione improvvisa della gestione commissariale, durata ormai oltre tre mesi. «Il conto lo può mai pagare la Regione Campania perché subentra nei rapporti attivi e passivi?», domanda retoricamente Cascone.

Le imprese impegnate nei cantieri
Come si diceva sulla Lioni-Grattaminarda sono attivi due consorzi. In cui operano note imprese generali. Una di queste è Condotte, in amministrazione straordinaria, di cui proprio in questi giorni è attesa l'approvazione del piano di ristrutturazione da parte del governo (Sviluppo economico). Condotte, come aderente al consorzio Infrav, è presente sia in proprio sia in associazione con Italiana Costruzioni (nella società Saf 3). La terza impresa del consorzio Infrav è Marino Costruzioni. Il Consorzio Infrav è il più "ricco" perché vale complessivamente 250 milioni di euro (di cui 227 di lavori). L'impresa romana Condotte è anche presente nel Consorzio Infrasud, insieme ad altre imprese. Infrasud vale circa 137 milioni di euro (di cui 125 milioni di soli lavori) ed è più indietro del precedente. Al valore di 430 milioni di euro si arriva sommando altre voci di spesa come espropri, spese generali, eliminazione interferenze e imprevisti.

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