Appalti

Opere bloccate, la Cagliari-Pula (78 mln) vittima delle imprese in crisi: Glf e poi Cmc

di Alessandro Arona

Ci sono alcune opere che nascono sfortunate, dove cioè la rescissione del contratto a un'impresa di costruzione in crisi fa ricascare l'appalto a un'altra impresa in crisi.
Una di queste è la strada Ss 195 Sulcitana, il progetto per la costruzione del nuovo tratto Cagliari-Pula, appalto dei lotti 1 e 3 insieme, che dalla padella di Grandi Lavori Fincosit è finita nella brace di Cmc.

Anas ha rescisso il contratto a Glf nel giugno scorso, con l'obiettivo di scorrere la graduatoria e arrivare velocemente a un nuovo contratto con la seconda, l'Ati Cmc-Aleandri Costruzioni di Bari. Ma a ottobre Cmc entra in crisi, e il 21 novembre Cmc e Aleandri comunicano all'Anas la disponibilità a invertire i ruoli nell'Ati, dando ad Aleandri il ruolo di mandataria.
Da allora tutto è apparentemente bloccato, senza risposta da parte dell'Anas.

In realtà la società strade è ben contenta di togliere a Cmc il ruolo di capogruppo, ma non è un'operazione giuridicamente così semplice, dunque Anas ha chiesto a inizio gennaio un parere all'Avvocatura dello Stato. Parere che ad oggi, quasi tre mesi dopo, non è ancora pervenuto.

Anas - spiega la società del Gruppo Fs da noi interpellata - non ha intenzione di rifare la gara per completare l'opera, come erroneamente riportato da articoli di stampa locale, consapevole che i tempi si allungherebbero di molto. Sta invece solo aspettando questo (benedetto....) parere dell'Avvocatura dello Stato.
Solo in caso di parere negativo Anas indirà una nuova procedura di gara.

Ma vediamo meglio.

Il bando Anas ad appalto integrato era del 2008, con base d'asta 110, 841 milioni, aggiudicato a maggio 2009 a Grandi Lavori Fincosit per 78,313 milioni, un ribasso del 29% dopo una gara con valore del prezzo 50 punti.

A inizio 2018, con lavori in forte ritardo, fermi al 46%, l'Anas decide di rescindere il contratto con Glf, e lo fa nel giugno scorso (l'opera era nell'elenco Anas dei cantieri rescissi per 600 milioni).
E ancora nella recente audizione dell'Ad Massimo Simonini (servizio) risulta tra quelle da sbloccare (pagina 24 del file).

Già a inizio luglio l'Anas chiede all'Ati Cmc-Aleandri la disponibilità a subentro nel contratto, al fine di consentire l'immediata ripresa dei lavori. «Anas - spiega l'impresa Aleandri - in data 6-7-2018 ha chiesto, mediante l'istituto dell'interpello, al nostro raggruppamento Cmc-Aleandri la disponibilità al subentro , ai sensi dell'art. 140 del codice 163/2006». «In data 12-07-2008 - prosegue l'impresa - le due imprese in RTI (CMC e Aleandri), hanno comunicato la propria disponibilità a subentrare nell'affidamento del lotto in parola, alle medesime condizioni già proposte dall'originario aggiudicatario in sede di offerta (Grandi Lavori Fincosit)».

A fine ottobre esplode la crisi Cmc e Anas fiuta il rischio di cadere dalla padella nella brace.

Prontamente l'Ati reagisce: «In data 21/11/2018 - spiega l'impresa di Bari - la Aleandri con documento a firma congiunta con Cmc ha comunicato la volontà ad ANAS di modificare il raggruppamento, assumendo il ruolo di capogruppo, in sostituzione di CMC, proprio per togliere ogni dubbio sull'effettivo e immediato inizio dei lavori, in caso di subentro».

Da allora silenzio. «A tutt'oggi, Aleandri - prosegue la società - che peraltro ha in Sardegna un proprio polo logistico operativo, è in attesa di un riscontro da Anas, e conferma il proprio interesse a riavviare il cantiere in tempi immediati, al netto delle formalità di subentro (stipula atto, consegna cantiere), assicurando certezza sui tempi di esecuzione dei lavori».

Nessun diniego, spiega l'Anas a Edilizia e Territorio, stiamo aspettando il parere dell'Avvocatura.

«L'Ati Cmc–Aleandri - conferma l'Anas - nel corso della procedura di interpello, ha fatto istanza di intervenire alla sottoscrizione del contratto di subentro modificando l'originaria compagine dell'Ati, invertendo cioè il ruolo tra mandataria e mandante e trasformando la tipologia di raggruppamento da tipo "orizzontale" a "verticale" (dove nel caso di specie l'impresa CMC – allora mandataria - assumerebbe l'esecuzione di un sola categoria scorporabile). E' emerso anche che, nelle more della conclusione della procedura di interpello, l'impresa CMC abbia fatto istanza di ammissione al concordato preventivo».

«Alla luce di ciò, Anas, per dare seguito alla richiesta di modifica presentata dall'ATI CMC–ALEANDRI, ha richiesto, in data 11/01/2019 apposito parere all'Avvocatura dello Stato. Solo a seguito del parere dell'Avvocatura, Anas potrà prendere le decisioni più appropriate per garantire la ripresa dei lavori (e in caso di negativo dell'Avvocatura è prevista l'indizione di una nuova procedura concorsuale)».

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