Appalti

Sblocca-cantieri/5. Emendamento per la Pedemontana lombarda

di Sara Monaci

C’è un (possibile) emendamento al testo del decreto Sblocca-cantieri che sta a cuore alla Regione Lombardia. Spinto dai vertici del Pirellone, è ora allo studio del sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia. Questa nuova norma, spinta soprattutto dalla Lega, permetterebbe alle imprese che hanno trovato un accordo consensuale con la stazione appaltante di non essere inserite nella blacklist, quella che impedirebbe di lavorare con la Pubblica amministrazione per 3 anni.

Per la Lombardia questo emendamento è fondamentale. Se fosse approvato, favorirebbe infatti la ripresa dei lavori di Pedemontana, un’opera del valore teorico di 5 miliardi, progettata 20 anni fa e rimasta a un terzo della sua realizzazione complessiva (25 chilometri su 70).

Da anni i lavori sono bloccati - oltre che dall’assenza di risorse - da un contenzioso lungo e complicato tra la società autostradale e Strabag. Fatto, questo, che non permette neppure di rivedere il piano industriale e finanziario, trovare nuovi azionisti e sottoscrivere altri prestiti bancari. Insomma, un nodo da sciogliere per la Regione Lombardia, che intanto da qualche anno è diventata proprietaria dell’autostrada attraverso il controllo della holding Serravalle.

Il contenzioso tra Strabag e Pedemontana (Apl) va avanti da mesi. Riassumendo, la società austriaca ha chiesto extracosti milionari per via della qualità dei terreni da bonificare (e lievitati, secondo alcune interpretazioni del contratto, fino a 3 miliardi). Apl non ha riconosciuto valide le richieste, ritenendo di aver spiegato tutte le condizioni in fase preliminare, e alla fine ha chiesto la risoluzione del contratto con tanto di escussione della fidejussione. Strabag si è ovviamente opposta e ora si è arrivati davanti ad un giudice.

L’accordo potrebbe essere vicino (con il pagamento probabilmente di un massimo di 20 milioni da parte di Apl a Strabag e con l’uscita definitiva della società austriaca dai lavori), se non fosse che con lo Sblocca-cantieri Strabag verrebbe inserita in una blacklist. E questa possibilità impedisce di fatto di trovare una via d’uscita, perché l’impresa non vuole rischiare di essere estromessa da altre gare pubbliche. A questo punto interviene la politica. Il governatore Attilio Fontana si sta adoperando per trovare una soluzione, trovando qualche sponda tra i suoi “colleghi” leghisti. Il sottosegretario al Mef Garavaglia, peraltro, è sensibile alla questione essendo stato assessore in Regione Lombardia. Peraltro anche l’Anac, interpellata ufficiosamente, riterrebbe questo emendamento ragionevole: se si è trovato un accordo consensuale, non c’è motivo di accanirsi. Si dovrà tuttavia trovare un accordo con il M5s, che potrebbe già arrivare nei prossimi giorni.

Gli sviluppi futuri

Una volta arrivati alla soluzione del contenzioso, la società Apl potrebbe aprire un bando di gara per trovare chi realizzerà il secondo lotto. Alla prima informale manifestazione di interesse si erano palesati undici gruppi, di cui molti internazionali. C’è l’ipotesi di aprire l’azionariato, permettendo a chi mette i soldi, in sostanza, di entrare nel cda con un ruolo di guida.

L’alternativa potrebbe essere quella di trovare un nuovo azionista nella società di controllo, Serravalle, l’unica che per ora produce fatturato (circa 200 milioni all’anno), e pertanto più appetibile, soprattutto per chi deve investire in una nuova società dai ricavi ancora incerti. Tutte soluzioni allo studio, da vagliare.

Probabilmente la Regione Lombardia non terrà più la maggioranza delle quote di Serravalle, ma potrebbe scegliere una sua partecipata, come Fnm, per trasferire le quote. Si aprirebbe comunque il dubbio sull’obbligo di aprire una gara pubblica per modificare l’azionariato.

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