Appalti

Appalti truccati per la gestione delle piscine comunali, arrestato il sindaco Pd di Lodi

di Sara Monaci

Una gara truccata, nel settore della gestione delle piscine, per interessi politici. O più precisamente: l’alterazione delle regole di mercato, con l’istituzione di un monopolio pubblico, per «controllare voti e consenso». È questo il cuore dell’indagine della procura di Lodi, che ieri ha portato all’arresto del sindaco democratico Simone Uggetti, già assessore (all’ambiente, alla mobilità, all’urbanistica e alle attività produttive) dal 2005 al 2013, ai tempi in cui il primo cittadino era Lorenzo Guerini, oggi vicesegretario del Pd.

Oltre a Uggetti è finito in custodia cautelare in carcere anche l’avvocato Cristiano Marini, consigliere di amministrazione della società aggiudicataria, la Sporting Lodi, partecipata dello stesso Comune di Lodi tramite la controllata Astem. Il terzo indagato, non sottoposto a misure cautelari, è Luigi Pasquini, dirigente di un’altra società lodigiana del settore sportivo, la Wasken Boys. Per tutti l’accusa è di turbativa d’asta.

Il bando per la gestione delle due piscine all’aperto di Lodi, la Belgiardino e la Concardi, doveva essere lanciato lo scorso gennaio, poi è slittato a marzo. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata la Sporting Lodi, con un'offerta di 7.500 euro all’anno, su una base d’asta da 5mila. La gestione degli impianti darebbe un giro d’affari di 400mila euro all’anno. Considerando la sproporzione fra le cifre una funzionaria del Comune, Caterina Uggè, si è presentata in procura per mettere in rilievo le anomalie. Anomalie che per gli inquirenti, i pm Sara Mantovani e Laura Siani e il nucleo di polizia tributaria della Gdf di Lodi, sarebbero diventate vere e proprie prove di colpevolezza.

Il bando, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato confezionato su misura per favorire «soggetti politicamente graditi e prescelti». Il gip nell’ordinanza di custodia cautelare sottolinea che Uggetti «aveva manifestato la volontà di affidare la gestione delle piscine direttamente alla Società Astem», ma non essendo stato possibile per via di una legge regionale che impone la gestione di associazione sportive e solo dietro una gara pubblica, il bando sarebbe stato scritto con «indicazioni precise su alcuni elementi». Un bando su misura, in sostanza, costruito per la gestione di 6 anni invece dei soliti due.

Se si ipotizzano, sullo sfondo, anche possibili interessi economici, in realtà l’attenzione è tutta rivolta ai vantaggi che il sindaco Uggetti avrebbe potuto ottenere in termini di consenso elettorale. Non si parla di corruzione, infatti. Quindi il blocco della concorrenza di mercato aveva finalità politiche, più che materiali. Il gip parla di imposizione di «condizioni monopolistiche di tutti gli impianti natatori comunali, acquisiti sostanzialmente senza alcuna concorrenza». Ed è per questo che si spinge fino a ipotizzare un «notevole allarme sociale per la sua gravità e negatività per le ricadute pubbliche che comporta».

Il consigliere della Sporting Lodi Cristiano Marini sarebbe stato parte del piano di aggiudicazione; Pasquini, direttore della Wasken Boys, avrebbe dovuto ricevere vantaggi perché, rinunciando a partecipare al bando con la sua società che già altre volte aveva gestito stagioni sportive nella piscina coperta di Lodi, poteva vedersi garantite delle commesse o altri ruoli in un secondo momento.

La vicenda, che di per sé ha scarso rilievo finanziario a livello nazionale, ha però una rilevante eco politica, visto che Uggetti a Lodi è considerato uomo di fiducia di Guerini, braccio destro del premier Renzi dentro il Partito democratico. A Lodi viene ricordato che l’impianto della Faustina fu voluta da Guerini sindaco, che avviò un project financing da 13,6 milioni proseguito con Uggetti. Nessun reato. Poi un anno fa la Gdf ha messo nel mirino la struttura per la gestione poco efficiente, soprattutto dopo l’ingresso del nuovo azionista, la società comunale Astem.

Uggetti, pur da ex bersaniano, ha ricevuto dal 2013 il supporto politico di Guerini, che decise di lasciare Palazzo Broletto per andare a Roma. Guerini ribadisce la sua fiducia: «Ho conosciuto in questi anni Simone Uggetti come amministratore competente e accorto e come persona più che corretta e limpida. Detto questo, piena e totale fiducia nel lavoro dei magistrati, confidando che si faccia chiarezza con la massima rapidità».

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