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Il ponte dell'Expo firmato da Citterio: grazie al Bim progetto condiviso in tempo reale con designer e strutturisti

di Mila Fiordalisi

Far comunicare e coordinare fra loro imprese di ingegneria civile, viabilistica e architettonica, un artista del colore del calibro di Jorrit Tornquist e il team dell'azienda illuminotecnica Metis Lighting. È stata questa la sfida che ha visto protagonista lo studio Antonio Citterio Patricia Viel and Partners nel progetto di Ponte Expo. Ed è nel Bim che lo studio ha trovato la soluzione in grado di mettere a fattor comune tutti gli "elementi".

I dettagli dell'operazione sono stati svelati in occasione di un evento organizzato insieme con la software company Autodesk, le cui soluzioni sono state impiegate nell'ambito del progetto che nello specifico ha riguardato l'ideazione e costruzione dei viadotti di interconnessione tra l'Autostrada dei Laghi con la viabilità locale nella zona di Molino Dorino, un'infrastruttura complessa della lunghezza di 4 km che, partendo dall'autostrada A8, attraversa diverse zone del territorio nord-ovest di Milano superando l'autostrada Milano-Torino, la ferrovia, per poi integrarsi nel programma integrato di intervento di Cascina Merlata e uscire a Molino Dorino.

In campo la suite Autodesk Building Design Suite, a partire dal software Revit. «Era fondamentale poter sviluppare il progetto direttamente su un modello esecutivo per integrare le diverse competenze che concorrevano alla progettazione ingegneristica e alla fornitura delle strutture a corredo», sottolinea l'architetto Claudio Raviolo, partner dello studio. «Oltre alla creazione di un modello tutt'altro che rettilineo dovevamo poter simulare l'impatto di componenti come la carteratura sagomata del rivestimento, l'illuminazione notturna del ponte e lo stesso progetto colore di Tornquist». Il team dello studio
Citterio ha identificato in Autodesk Building Design Suite l'ambiente di sviluppo più adatto e si è affidato alla consulenza del partner Autodesk Systema che ha messo a disposizione competenze e tecnologie. «Adottando il Bim come base del nostro lavoro abbiamo realizzato il modello integrandolo dei disegni forniti dagli altri componenti del team di sviluppo in modo da abbattere i rischi di interferenze già dalla fase progettuale», puntualizza l'architetto Davide Simone Anzalone. «Lavorare in ottica Bim è stato utile anche a ottenere un modello di riferimento per la fase di costruzione».

L'uso di Building Design Suite e di Autodesk Revit si è dimostrato essenziale in tutte le fasi, a partire dalla modellazione dei prerequisiti architettonici fino al completamento con le informazioni sulle componenti viabilistiche e impiantistiche. Il progetto di Ponte Expo è stato il primo sviluppato dallo studio interamente con gli applicativi contenuti della suite Autodesk Building Design. «Stiamo iniziando a collaborare con altre realtà internazionali che utilizzano Revit», annuncia il bim manager dello studio Vittori Antisari. «Si sta verificando il fenomeno della creazione di modelli condivisi, che è un passo successivo al lavoro svolto per Ponte Expo e per il quale il nostro studio è un pioniere in Italia».

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