Appalti

Arera chiede a concessionari e Comuni i dati sulla qualità del servizio integrato dei rifiuti urbani

di Sauro Prandi

Con la determina n. 3/2019, Arera ha attivato una raccolta di dati riguardanti la qualità del servizio rifiuti, sia da parte di società concessionarie, comprese quelle in house, sia di Comuni che gestiscono il servizio in economia. Quattro settimane di tempo (scadenza 8 novembre) per trasmettere dati e informazioni, relazione esplicativa se risulta funzionale a quanto trasmesso, dichiarazione di veridicità di quanto comunicato. La determina è stata adottata in applicazione alla delibera n. 226/2018 che avviava il procedimento per l'adozione di provvedimenti appunto di regolazione della qualità nel servizio rifiuti.

Significative sono le premesse all'atto che delineano un quadro di aspetti di inefficienza nella gestione del servizio presenti in varie zone del Paese. Le parole utilizzate sono "pesanti", ma verosimilmente realistiche anche perché provengono da una fase ricognitoria che l'Autorità ha effettuato con diversi incontri prodromici con operatori/associazioni del settore. Circa gli aspetti di qualità del servizio viene evidenziata: la disomogeneità dell' applicazione di standard di qualità; l'eterogeneità dei livelli di prestazione applicati; la pressochè assenza di indennizzi automatici o strumenti di ristoro all'utenza ove sia richiesto da parametri non rispettati; la limitatissima diffusione di un sistema di verifiche e monitoraggio delle prestazioni che vengono erogate.

La raccolta dati, per la quale l'Autorità ha predisposto uno specifico manuale d'uso, dovrà fornire per ogni gestione del servizio (quindi anche il caso del soggetto che opera in più località, in cui possono anche sussistere modelli diversi di organizzazione), informazioni e dati su: gestore e comuni serviti, con indicazione dell'Ato /Aro (ambito territoriale ottimale/ambito di raccolta ottimale) e la denominazione dell'Egato (ente di governo dell'ambito) di riferimento; numero complessivo delle utenze, distinguendo le domestiche dalle non domestiche; esistenza o meno della carta della qualità del servizio, oltre che del formale contratto di servizio in essere; informazioni riguardanti la qualità contrattuale e la continuità del servizio; sistema di misurazione applicato, esplicitando o meno l'adozione della tariffazione puntuale, indicando anche le modalità di pagamento degli importi richiesti; applicazione della trasparenza, con riferimento a quanto comunicato sul proprio sito web ed altre tipologie di comunicazioni utilizzate, trasmettendo anche il modello del documento di riscossione, cioè fattura o invito al pagamento.

Insomma un'ampia raccolta di dati che permetterà ad Arera di allargare significativamente il patrimonio di dati ed informazioni riguardanti i gestori il servizio di raccolta e trasporto (sono esclusi quindi dall'adempimento i soggetti che svolgono esclusivamente le attività di recupero e smaltimento), base fondamentale per l'adozione di atti successivi di regolazione. Giova far presente che il manuale per la raccolta dati contiene un'appendice riguardante le «definizioni e descrizione dei dati e delle informazioni da fornire nella raccolta» che può rappresentare un utile glossario da utilizzare per redigere o integrare le procedure del sistema di gestione della qualità.

La determina n. 3/2019

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