Appalti

F2i cresce a Nordest con lo scalo di Trieste

F2i, fondo d’investimento specializzato nelle infrastrutture, cresce nel settore aeroportuale italiano. A Trieste, tramite la controllata 2i Aeroporti, F2i ha perfezionato l’acquisizione del 55% del capitale di Aeroporto Friuli Venezia Giulia Spa per un controvalore di 32,8 milioni di euro. La Regione Friuli Venezia Giulia continua a detenere una quota del 45 per cento. Nei prossimi quattro anni sono annunciati circa 30 milioni di investimenti sullo scalo. Nell’operazione di acquisizione F2i è stato assistito da Grimaldi Studio Legale, la Regione dallo studio legale Dentons.

In questo mondo, l’aeroporto di Trieste entra a far parte di uno dei maggiori network aeroportuali italiani, che include gli scali di Napoli, Torino, Alghero, Milano (Linate e Malpensa), Bologna e indirettamente Bergamo. Nel 2018 gli aeroporti del network 2i Aeroporti hanno gestito in totale circa 71 milioni di passeggeri, corrispondenti al 39% del traffico nazionale con un volume d’affari aggregato di circa 1,2 miliardi di euro.

«Inizia oggi - dice Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i - una collaborazione fondamentale fra pubblico e privato in un settore strategico come l’aeroporto. Ma la struttura deve avere due requisiti: essere efficiente e che il territorio faccia la sua parte. L’efficienza dipende dai manager e dagli azionisti. Lo scalo deve essere sostenibile e inserito in un network importante. Il nostro - continua Ravanelli - vede 71 milioni di passeggeri. Quanto al territorio, la collaborazione pubblico-privato è fondamentale per rafforzare l’intermodalità treno-aereo e per lo sviluppo del sistema crocieristico». Lo scalo serve attualmente 26 destinazioni turistiche e business e attrae passeggeri anche dai paesi limitrofi come Croazia, Slovenia e Carinzia. Ora la sfida per i nuovi azionisti è aumentare i volumi di traffico, per raggiungere la soglia del milione di passeggeri in transito all’anno. Nel 2018 i passeggeri dello scalo di Trieste sono risultati pari a 772mila (-1,1% sull’anno precedente). «Prima dell’arrivo di F2i eravamo in posizione di minoranza con i player internazionali di volo, ora possiamo negoziare alla pari» garantisce il governatore friulano, Massimilano Fedriga. Il nuovo cda è composto da cinque membri, due di nomina della Regione e tre nominati da 2i Aeroporti, tra cui l’amministratore delegato. Antonio Marano e Marco Consalvo sono stati confermati, rispettivamente, presidente e ad di Trieste Airport.

Per F2i, chiusa la partita di Trieste, potrebbe presto decollare un’altra operazione startegica: la fusione tra Gesac, la società che gestisce Napoli Capodichino di cui il fondo controlla l’87% delle quote, con l’aeroporto Costa d’Amalfi di Salerno. Secondo le previsioni a Salerno arriverà quasi per intero l’attuale traffico privato di Capodichino.

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