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Top 50 europea delle costruzioni: i big francesi e spagnoli aspettano al varco il «polo» italiano di Salini Impregilo

di Aldo Norsa

È stata completata la classifica dei top 50 gruppi europei delle costruzioni ( il 15 aprile scorso era stata pubblicata quella limitata ai top 25 ) per cifra d'affari 2018. Ne derivano alcune considerazioni su un mercato del Continente che continua a dar soddisfazioni a suoi più grandi player e permette loro di affermarsi nel mondo da posizioni domestiche competitive e uno italiano così asfittico da aver ridotto la sua rappresentanza al vertice alle sole Salini Impregilo e Pizzarotti (dopo l'uscita di scena di Astaldi, e di Condotte nella classifica precedente), rispettivamente 14° e 48° in classifica (era 11° e 50° l'anno scorso). Di poco fuori dalla top 50 risulta Rizzani de Eccher (52°) con un fatturato 2018 di 937 milioni (in calo del 12,6% rispetto all'anno prima). Da notare che solo un altro grande gruppo europeo (oltre ad Astaldi) è uscito di scena per fallimento: il britannico Carillion (l'anno scorso era stato il turno dello spagnolo Isolux Corsan).

COSTRUZIONI, SALINI IMPREGILO È IL NONO GRUPPO MONDIALE DEL MERCATO USA

Le realtà più interessanti
Al vertice europeo la graduatoria per fatturato si conferma sostanzialmente quella negli ultimi tre anni, con alcuni interessanti movimenti in Spagna: a un gruppo Acciona che sale da 12° a 8° e Fcc da 13° a 10° fa da contraltare Ferrovial che scende da 7° a 12°. Altri avanzamenti significativi sono in Paesi piccoli ma ricchi: il gruppo finlandese Yit-Corporation che in due anni passa da 40° a 21° (avendo fuso per incorporazione il connazionale Lemminkainen) e il norvegese AF Gruppen sale dalla 49° alla 37° posizione (per crescita interna). In tema di m&a le novità del 2018 sono limitate: il gruppo francese Eiffage (salito a 5° da 6°) acquista l'impresa svizzera Priora e lo spagnolo Ferrovial scorpora la divisione servizi in vista della sua vendita (con la conseguente accennata riduzione di fatturato). Inoltre la più grande operazione m&a della recente storia europea, l'acquisto del gruppo tedesco Hochtief da parte dello spagnolo Acs (2° in classifica), continua a dar luogo a due realtà con forte grado di indipendenza, la prima delle quali nel 2018 fattura 23,9 miliardi. Né va dimenticata la forte diversificazione dei due gruppi leader francesi, il numero uno europeo Vinci è il terzo concessionario autostradale al mondo, oltre che gestore di 45 aeroporti in 12 Paesi, e il numero tre europeo Bouygues, includendo la rete televisiva TF1 e Bouygues Telecom, raggiunge nel 2018 una cifra d'affari di 35,5 milioni. Anche queste diversificazioni spiegano la debolezza di una concorrenza italiana tutta focalizzata sul costruire.

Il limitato presidio europeo in Italia
Dei top 50 maggiori gruppi europei solo cinque hanno attività in Italia. In primis l'austriaco Strabag (sesto in Europa), che nel 2008 acquistò Adanti e da allora opera con una filiale che porta il suo nome (44° nella classifica italiana) con un fatturato 2018 di 61 milioni, poi lo svizzero Implenia (19° europeo) che con Rizzani de Eccher ha realizzato il grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino ed è alleato nell'offerta per un lotto della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, nonché lo spagnolo Sacyr (20°) che opera stabilmente tramite il consorzio Sis, di cui nel 2012 ha ceduto la maggioranza all'impresa Inc, e l'olandese Strukton (40°) che controlla l'impresa di armamento ferroviario Clf (20° nella classifica italiana con un fatturato 2018 vicino a 134 milioni). Dal 2012 ha una filiale italiana anche il gruppo tedesco Max Bögl ma si limita a presidiare i lavori pubblici in Alto Adige, che opera dal 2012 con una filiale che nel 2018 vi ha fatturato 11 milioni in opere pubbliche. Infine, fuori classifica, il gruppo tedesco Max Streicher, specializzato in posa di pipelines, ha una filiale che è 22° tra le imprese italiane con un fatturato 2018 di oltre 120 milioni.

Il "peso" dei maggiori Paesi
Esaminati in base al fatturato 2019 dei loro maggiori gruppi delle costruzioni, la Francia e la Spagna si confermano i Paesi più potenti d'Europa: la prima con una quota del 31,7% della cifra d'affari totale, la seconda con un 21 percento. Seguono distanziati il Regno Unito e Paesi più piccoli come Svezia, Olanda, e Austria (rispettivamente con 9,4, 8,9, 7,9 e 7,7 percento). Quest'ultima con Strabag, che ha in realtà in Germania il suo mercato principale. Germania che proprio per aver subito in passato le vendite delle citate Strabag e Hochtief e di un ramo d'azienda di Bilfinger (al gruppo svizzero Implenia) nonché alcuni grandi fallimenti appare con una quota europea (2%) persino inferiore all'italiana (2,1%). Un esempio, quello tedesco, che si ripropone anche nell'ingegneria civile, di un grande Paese che non ritiene strategica l'industria delle costruzioni ma privilegia la manifatturiera.

TOP 50 COSTRUZIONI UE - CLASSIFICA PER IMPRESA

TOP 50 COSTRUZIONI UE - CLASSIFICA PER PAESE (FATTURATO IN VALORI ASSOLUTI)

TOP 50 COSTRUZIONI UE - CLASSIFICA PER PAESE (FATTURATO IN PERCENTUALE)

La classifica delle prime 50 imprese europee di costruzioni

Top 50 Costruzioni Ue: classifica per Paese (fatturato in valori assoluti)

Top 50 Costruzioni Ue: classifica per Paese (fatturato in percentuale)

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