Progettazione

Catanzaro cerca architetti per realizzare gratis il Prg. Cna: caso gravissimo

di Massimo Frontera

«Dobbiamo progettare il piano urbanistico strutturale comunale. Idea: perché non approfittiamo della fame di lavoro che c'è in giro e proviamo a vedere se c'è qualcuno che ce lo fa gratis?». Più o meno deve essere stato questo il retropensiero di qualche alto ingegno del Comune di Catanzaro. Comune capoluogo che - con tutte le difficoltà di bilancio che si possono immaginare - non sarà poi così ridotto in miseria da non poter fare una gara di progettazione. Tanto più che si tratta di realizzare il piano strutturale, che dovrebbe essere - anzi è - l'investimento che la città fa sul suo futuro.

Eppure, per questa fondamentale attività intellettuale e progettuale, il comune capoluogo di Catanzaro ha pensato di non mettere una lira, anzi un euro. Di più. Di ottenere lo scopo sfruttando il lavoro di professionisti esterni senza neanche pagarli.
La decisione non è passata inosservata. Anzi ha suscitato le comprensibili proteste del locale Ordine degli architetti, prontamente affiancato dal Consiglio nazionale degli architetti.

«Il consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori condivide e appoggia la protesta formulata dall'Ordine degli Architetti della Provincia di Catanzaro in merito all'indizione di un Bando, predisposto dal Comune di Catanzaro, per il conferimento di incarichi professionali a titolo gratuito, volti alla selezione dello staff di progettisti esterni per la redazione del Piano Strutturale Comunale», premette la nota diffusa dal Cna.

«È estremamente grave, impraticabile e insostenibile - sottolinea il consiglio nazionale - che i progettisti incaricati dovranno redigere a titolo gratuito lo strumento urbanistico della città: ciò non riguarda soltanto il sacrosanto diritto a vedere adeguatamente remunerata ogni prestazione professionale, così come sancito da Costituzione e Codice Civile, ma, più in generale pone una questione profonda rispetto alla destinazione e alla qualità delle opere pubbliche realizzate nel nostro Paese».

Non è tutto. «Senza entrare nel merito dei tanti principi giuridici che questa procedura andrebbe a ledere e al di là del discutibilissimo parere della Corte dei Conti secondo il quale le amministrazioni pubbliche potrebbero senza alcuna remora richiedere lavori gratuiti a soggetti ansiosi di autopromuoversi, risulta ancora più grave il mancato controllo e riconoscimento della qualità progettuale - perché di questo si tratta - che ha ed avrà come diretta conseguenza la compromissione dei requisiti di efficienza ed efficacia a cui deve tendere l'azione pubblica dal punto di vista dei risultati e dei controlli, tanto più importanti in un settore così delicato come quello della pianificazione urbanistica».

«Che la protesta degli architetti non rappresenti una posizione corporativa è testimoniato dal fatto che essa sia stata condivisa anche dagli altri Ordini professionali operanti nella città di Catanzaro (ingegneri, architetti, geologi, geometri, periti industriali, agronomi e forestali, commercialisti): si tratta, invece, della necessità di tornare al rispetto delle regole affinché la comunità possa usufruire di opere pubbliche utili, ben progettate e ben realizzate che ci auguriamo il Comune, tornando sui suoi passi, voglia garantire anche ai cittadini di Catanzaro», conclude la nota.
Che farà ora il Comune di Catanzaro?

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