Urbanistica

A sette anni dal sisma L'Aquila primo cantiere d'Italia: nel 2015 Sal pagati per 943 milioni

di Alessandro Arona

Dopo la lunga e litigiosa (tra Comune e Regione) fase di rodaggio della ricostruzione, dopo il terremoto del 6 aprile 2009, a partire dal 2013/2014 i cantieri per riparare o ricostruire gli edifici privati dell'Aquila hanno messo il turbo. Nel 2015 lo Stato, tramite gli Uffici speciali per la ricostruzione dell'Aquila e degli altri comuni del cratere (Usra e Usrc), ha pagato alle imprese di costruzione (erogazioni effettive) un importo totale di 943 milioni di euro, con una crescita del 35% rispetto ai 695,5 milioni del 2014. Una cifra, i 943 milioni di spesa effettiva per lavori del 2015, che fa della ricostruzione post-terremoto all'Aquila e dintorni il primo cantiere d'Italia. Nessuna grande opera ha numeri paragonabili (la costruzione dell'alta capacità Treviglio-Brescia ha pagato circa 400 milioni, il tunnel del Brennero 300), né gli investimenti di grandi Comuni sono arrivati a quel livello.

A tirare è soprattutto la ricostruzione privata, dopo gli anni di scontri tra il Comune dell'Aquila e l'allora commissario presidente della Regione Gianni Chiodi. Le cose funzionano meglio da quando, con l'art. 67-ter, commi 2 e 3, decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, come modificato dalla legge di conversione, e la successiva azione attuativa dell'allora Ministro delegato Fabrizio Barca, le strutture operative sono state riaccentrate al governo, con gli Uffici speciali Usra e Usrc. Fino al 2013 era stata soprattutto l'edilizia pubblica a essere partita, con 1.189 milioni di euro di spesa in quattro anni, con l'edilizia privata ferma a 848 milioni (e costituita soprattutto dagli edifici poco danneggiati o comunque fuori dai centri storici).
Negli ultimi due anni è partita invece anche la ricostruzione privata, la cui spesa totale è stimata pari a due volte e mezzo quella pubblica (10,9 miliardi contro 3,282): nel 2014 Sal pagati per 663 milioni sulla privata e 31,7 milioni sulla pubblica, nel 2015 rispettivamente 858,4 e 84,6 milioni.

«Nei primi anni - spiega l'ingegner Vittorio Fabrizi, capo del Dipartimento Ricostruzione post-terremoto al Comune dell'Aquila - per la ricostruzione privata sono partiti nell'ordine gli interventi sulle Ace, le case poco danneggiate; poi le B, i condomini poco danneggiati fuori dal centro storico e infine le E, gli edifici privati gravemente danneggiati, sempre fuori dal centro. Gli interventi nel centro storico sono partiti circa da un anno e mezzo».

«Ora andiamo bene, sì - aggiunge Fabrizi - la svolta è stata la costituzione dell'Ufficio speciale a fine 2012. Dire che non ci sono più intoppi sarebbe troppo, ma negli ultimi mesi stiamo autorizzando lavori privati per circa 100 milioni di euro al mese, più o meno anche la spesa viaggia su quei livelli». Il che significa che nel 2016 si arriverebbe a 1,2 miliardi di euro di spesa.

«All'Aquila la ricostruzione procede bene - ha ammesso in un convegno nel capoluogo il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , Francesco Peduto - ma invece procede molto lentamente nell'aquilano . E soprattutto siamo carenti nella prevenzione: oggi in Italia non conosciamo ancora lo stato di sicurezza dei nostri centri storici , non sappiamo se sono sicuri e soprattutto quali siano le condizioni in cui versano gli edifici . Bisognerebbe iniziare a mettere in sicurezza il patrimonio edilizio italiano dando priorità alle scuole , agli ospedali ma a tutti gli edifici che ospitano l'Amministrazione Pubblica allargandoci all'intero patrimonio edilizio storico e non solo . Le loro condizioni di sicurezza non le sappiamo anche perché non abbiamo il Fascicolo del Fabbricato equivalente ad una sorta di libretto pediatrico dello stato di salute degli edifici».


A L'Aquila dal 2009 sono stati attivati 4.700 cantieri di cui 3778 conclusi, 922 in corso. Si stima che entro il 2017 saranno attivati ulteriori 1036 cantieri.
Nel territorio (cratere e fuori cratere) sono stati attivati 3.672 cantieri, di cui 2.433 conclusi e 1.239 attualmente in corso. Sono prossimi ad essere attivati, in base a pratiche già istruite, all'incirca altri 600 cantieri. In totale i cantieri che saranno attivati nei prossimi anni sono circa 6.000.
Complessivamente hanno operato e/o stanno operando nell'attività di ricostruzione 2.070 imprese di cui 861 con sede legale nel comune di L'Aquila.
Il numero di occupati si stima complessivamente intorno a circa 19.000 all'anno. Si tratta di addetti che possono aver lavorato dal massimo di 12 mesi al minimo di qualche giorno. Ad una data puntuale (novembre 2015) gli occupati rilevati dall'Osservatorio della Manodopera istituito presso la Prefettura dell'Aquila sono 7.871 (dato fornito da tutte le Casse Edili e da Edilcassa in base ad un protocollo normalizzato).

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