Urbanistica

Concorsi/2. «Con il nuovo parco (e il centro Pecci) Prato città-simbolo del contemporaneo in Toscana»

di Mauro Salerno

Assumere il ruolo di «paladina» del contemporaneo in Toscana. E sviluppare intorno a questa identità legata alla modernità e all'innovazione, non solo nell'architettura (ma di cui l'architettura diventa il simbolo), una nuova capacità di attrazione turistica, anche internazionale. È il progetto strategico che sta dietro al concorso per la realizzazione del parco urbano al posto del vecchio ospedale di Prato. Un'idea nata quando la città si è cominciata a interrogare sul futuro dell'area di ben tre ettari situata a ridosso delle mura cittadine, ora occupate da un ospedale che non serve più.

«Per la sua storia Prato ha sempre fatto leva sull'innovazione - spiega l'assessore all'Urbanistica Valerio Barberis -. Ora abbiamo anche il Centro Pecci che rappresenta il polo per l'arte contemporanea di tutta la regione. Ma anche l'industria fondata sul distretto tessile e dunque sulla moda è sinonimo di innovazione e approccio competitivo allo sviluppo. Anche il nuovo parco deve rappresentare questa idea e fare di Prato il "luogo" della contemporaneità per tutta la regione, sviluppando questa idea che permea il suo tessuto economico da sempre».

Prato città simbolo della contemporaneità in Toscana. È questa l'idea che volete trasmettere ai progettisti?
Assolutamente. Non dobbiamo dimenticare il contesto. Prato è la città multietnica per eccellenza. Con il centro Pecci è diventata l'icona regionale dell'arte contemporanea. Il parco deve promuovere questa nuova visione della città e anche a mettere in relazione il centro storico con nuove funzioni contemporanee attrattive capaci di innescare anche nuove forme di turismo internazionale.

Il parco cui pensate non è dunque semplicemente un'area verde.
No. È un'operazione molto complessa che parte con la demolizione di edifici per oltre 150mila metri cubi cui sta già lavorando l'Asl. Quest'area di 3 ettari deve essere recuperata con un parco metropolitano in cui saranno presenti anche nuovi edifici. Su questo punto noi lasciamo ampia libertà ai progettisti. Indichiamo solo un tetto massimo: le nuove realizzazioni non dovranno superare i 3mila mq, più o meno 10mila mc. Qualche padiglione sarà realizzato con i materiali ricavati dalla demolizione selettiva del vecchio ospedale. Chiediamo attenzione all'accessibilità, alla fruizione massima: non solo intesa come attenzione alle disabilità.

Vi aspettate che al concorso partecipino anche team internazionali?
Penso proprio di si. Nei prossimi mesi lanceremo altri concorsi aperti. ma in questo caso abbiamo scelto la procedura ristretta perché contiamo su una partecipazione molto qualificata.

L'intervento è finanziato? Quando sarà pronto il parco?
Il concorso ha un budget di 7,5milioni, già finanziati. Sarà realizzato in due lotti funzionali.
Il primo lotto comprende la completa realizzazione delle aree verdi e quindi del parco, oltre a un volume della superficie minima di 500 metri quadrati che contenga, tra le altre cose, i servizi essenziali. Saranno inoltre individuate le aree dove potranno essere collocati ulteriori padiglioni. Il costo complessivo è di 5 milioni e 500 mila euro (4 milioni e 500 mila euro per l'area verde, 1 milione per il padiglione). Il secondo lotto funzionale prevede la realizzazione degli altri fabbricati. Il costo è di 120 mila euro per la fase di progettazione e 1 milione e 500 mila euro per la realizzazione. Entro il 2016 saranno pronti i progetti. Pensiamo di completare l'intervento tra il 2018 e il 2019.

Prima accennava ad altri concorsi in arrivo. Può darci qualche dettaglio in più?
A breve bandiremo due competizioni legate all'ampliamento di altrettante strutture scolastiche. Saranno concorsi di progettazione in forma aperta per dotare due scuole di palestre, laboratori e mense.

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