Imprese

Alta velocità liberalizzata, nuove tratte in Europa

Tra i nuovi collegamenti, Atene-Salonicco, Vienna-Budapest, Varsavia-Berlino. In Italia non si esclude l’ingresso di un terzo operatore con Fs e Italo

di Marco Morino

Ci sono almeno sei tratte ferroviarie in Europa dove potrebbe essere introdotto un servizio ad Alta velocità per i passeggeri, previo adeguamento e potenziamento delle linee esistenti: Atene-Salonicco, Vienna-Budapest, Varsavia-Berlino, Varsavia-Danzica, Praga-Berlino, Londra-Manchester-Edimburgo. Questi collegamenti ferroviari, quasi tutti compresi tra i 300 e i 600 chilometri di lunghezza, già oggi esprimono una forte domanda potenziale per i servizi ad Alta velocità. Potrebbe essere un’Alta velocità di rete (Avr), ovvero un’alta velocità caratterizzata da un’infrastruttura più snella e meno costosa, con velocità massime di progetto dell’ordine dei 250 Km/h (non più 300 o 350 Km/h). Un’opportunità di crescita per le imprese italiane, gruppo Fs e treno Italo (Ntv), che in questo settore rappresentano un punto di riferimento in Europa e nel mondo. L’analisi è di Pierluigi Coppola, docente del Politecnico di Milano, tra i maggiori specialisti europei di trasporto ferroviario.

La conferenza di Milano

Le prospettive dell’Alta velocità in Europa, in vista della liberalizzazione completa del mercato prevista dal IV pacchetto ferroviario a partire dal dicembre 2020, saranno al centro di un convegno con alcuni dei massimi esperti europei, tra cui Ennio Cascetta, organizzato, giovedì 30 gennaio, al Politecnico di Milano. «Il convegno - spiega Coppola al Sole 24 Ore - è il primo di una serie di eventi che ci porteranno alla European Transport Conference, che per la prima volta si terrà in Italia, il 9-11 settembre 2020 al Politecnico di Milano».

Il IV pacchetto ferroviario

Con l’apertura del mercato europeo dell’alta velocità, da fine anno le imprese ferroviarie potranno offrire servizi di Alta velocità su tratte interne in altri stati membri, in concorrenza con l’operatore dominante. L’espansione dei servizi ferroviari in Europa, che è considerato a tutti gli effetti il mercato domestico di riferimento, consentirà alle Ferrovie Italiane, in coerenza con la strategia di espansione internazionale prevista dal piano industriale del gruppo, di ampliare il proprio business in Germania, Francia, Spagna, Olanda e Gran Bretagna, per esportare le competenze e le eccellenze ferroviarie, tecnologiche e no, del made in Italy. E altrettano potrà fare Italo, il concorrente di Fs in Italia. «Il IV pacchetto ferroviario - dice Coppola - consentirà all’Italia di essere protagonista dello spazio unico europeo. In ambito europeo, l’Italia è la più avanzata in materia di liberalizzazione del trasporto ferroviario. È, infatti, l’unica nazione ad aver aperto alla concorrenza il mercato dell’Alta velocità, quello più remunerativo. L’apertura del mercato ferroviario - continua il docente - ha permesso in Italia, a differenza di quanto accade negli altri Stati membri della Ue, di ridurre i prezzi dei biglietti del 34% e di incrementare sensibilmente il numero dei collegamenti sull’intero sistema, in particolare sulla relazione Roma-Milano, quella più richiesta dal mercato. E anche la qualità del servizio, in questi anni, è cresciuta in misura considerevole». Ciò che è avvenuto in Italia ha smentito coloro che sostenevano che l’Alta velocità è un «modo di viaggiare per ricchi». Al contrario, l’esperienza italiana dimostra che sulle relazioni dove c’è l’Av il costo medio del biglietto ferroviario è più basso rispetto ai casi in cui l’Av non c’è. «L’Italia - dice Copola - rappresenta un modello per i futuri sviluppi dell’Alta velcità passeggeri in altre realtà europee, in particolare laddove l’Alta velocità ancora non è presente ma potrebbe rivelarsi un successo commerciale».

La Grecia

Da qui l’indicazione di alcune tratte europee potenzialmente interessate a sviluppare un servizio ad Alta velocità in competizione diretta con auto e aereo. «L’alta velocità esprime il meglio di sé nelle distanze tra i 300 e i 600 chilometri» nota Coppola. Tra queste si segnala la linea greca Atene-Salonicco (499 chilometri). In Grecia l’operatore che fornisce servizi di trasporto merci e passeggeri è TrainOse (618 dipendenti, 121 milioni di fatturato), controllato al 100% da Trenitalia (gruppo Fs). Oltre al trasporto passeggeri, Fs intende intercettare le potenzialità di sviluppo del traffico merci dai porti greci verso il centro Europa.

Più concorrenza in Italia

«La completa liberalizzazione del meracto ferrovario europeo - afferma Coppola - spingerà le nostre imprese a espandersi all’estero ma anche gli operatori esteri a puntare sull’Italia. Tra gli esperti c’è la convinzione diffusa che in Italia, quando sarà completata anche la tratta a Est, cioè il collegamento da Brescia verso Verona, Vicenza e Padova, ci sarà spazio per un terzo operatore, molto probabilmente francesce o tedesco, in concorrenza con Fs e Italo. A tutto vantaggio dei consumatori».

Superare il monopolio

È probabice che, almeno inzialmente, l’operatore dominante (pensiamo al caso francese di Sncf) faccia resistenza all’apertura del mercato. Che fare? «Qui entra in gioco - osserva Coppola - la Commissione europea, che dovrà vigilare e poi eventualmente sanzionare comportamenti scorretti. Dal resto, l’Europa, con il green new deal, ha deciso di scommettere sul treno, considerato un mezzo di trasporto rispettoso dell’ambiente». Infine Fs segue con interesse anche le opportunità derivanti dal progetto Rail Baltica, che mira alla creazione di una linea ferroviaria ad alta velocità utile a connettere i tre Paesi baltici (e la Polonia).

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