Appalti

Autostrade, nuovi pedaggi - Aiscat: atto blocca cantieri

L’Autorità di regolazione dei trasporti ha dato il via libera al nuovo sistema tariffario unitario per i pedaggi autostradali. L’Autorità ha pubblicato sul sito le delibere relative a sedici concessionarie i cui Piani economico finanziari (Pef) erano scaduti: il nuovo sistema è stato inviato al Ministero delle infrastrutture e ai concessionari. L’ultima parola spetta ora al ministro.

Ed è proprio al ministro che si rivolgono, chiedendo un incontro, i concessionari, subito scesi sul piede di guerra.

«Esprimiamo - dice una nota dell’Aiscat - la nostra più grande preoccupazione e la ferma opposizione alle deliberazioni sui sistemi tariffari delle concessioni autostradali comunicate oggi dall’Art. Un atto “blocca-cantieri” - continua l’Aiscat - che fermerà tutti gli investimenti giàprogrammati nel settore autostradale».

I concessionari contestano, in sostanza, il cambiamento delle regole in corso, con la modifica di alcuni parametri che intervengono sulla rideterminazione della tariffa base. Viene fatto notare che già l’ex ministro dei Lavori pubblici, Antonio Di Pietro, provò nel 2006 a modificare il metodo tariffario a convenzioni in corso e che la Corte di giustizia Ue nel 2009 affermò che questo intervento era illegittimo e i patti fra le parti vanno rispettati.

Il sistema definito dall’Autorità, di cui beneficeranno in primis automobilisti e autotrasportatori -si legge nelle relazioni illustrative delle delibere adottate - è basato sul metodo del “price-cap”, con determinazione dell’indicatore di produttività a cadenza quinquennale e tende a garantire trasparenza ed equità dei pedaggi, tramite obiettivi di maggiore efficienza dei costioperativi, secondo parametri oggettivi di “performance”, basati sul confronto competitivo con le migliori pratiche del settore. Per l’Autorità il nuovo sistema tariffario, che comunque spetta al ministero adottare o meno concessionario per concessionario, è, al contrario, incentivante per gli investimenti per due ragioni: rende omogenea la materia tariffaria fra i vari concessionari, stabilizzando la disciplina, e premia soltanjto gli investimenti effettivamente realizzati con l’inserimento die costi in tariffa e non di quelli solo programmati o contrattualizzati.

Per dare maggiore certezza sull’effettuazione degli investimenti - si legge nei documenti - l’Autorità interviene anche sull’altra componente “regolata” dei pedaggi, i costi per gli investimenti da realizzare, riconoscendo in questo caso una remunerazione sul capitale investito (WACC) pari al 7,09%, adeguata agli attuali tassi di mercato. Per le opere già “cantierate” continuerà ad essere applicato il «Tir-tasso interno di rendimento» previsto dal sistema tariffario previgente.

Le decisioni dell’Autorità scaturiscono dall’estensione dei poteri regolatori anche alle vecchie concessioni, secondo quanto stabilito dal decreto Genova dello scorso anno. In passato l’Autorità interveniva soltanto sulle nuove concessioni.

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