Appalti

Taxi a chiamata libera e app, il numero unico comunale non può avere l'esclusiva

Non basta che il Comune istituisca un numero telefonico unico per gestire le chiamate ai taxi: occorre prevedere anche modalità alternative in linea con l’evoluzione tecnologica, come le app. Nelle località turistiche, poi, il tariffario va anche tradotto in inglese, pubblicato sul sito web del Comune ed esposto nei luoghi più frequentati. In mancanza di una riforma del trasporto pubblico locale non di linea, è l’Art (Autorità di regolazione dei trasporti) a dare qualche linea d’indirizzo per favorire concorrenza e trasparenza su un mercato che vede sempre accesi contrasti fra chi esercita servizio taxi e chi invece fa noleggio con conducente (Ncc).
Le linee d’indirizzo sono contenute in due tra i più recenti pareri dell’Art. Il primo è il 6/2019, datato 19 giugno e reso al Comune di Bardolino (Verona). Il secondo è il 9/2019 del 31 luglio, che riguarda il Comune di Alassio (Savona).

La riforma mancata

Il paletto più rilevante riguarda le nuove tecnologie. Quelle che avrebbero dovuto caratterizzare la riforma del settore, su cui si era iniziato a discutere il 22 febbraio 2017, subito dopo l’ultimo sciopero massiccio dei tassisti, sfociato in disordini di piazza a Roma e in una riunione-fiume tra i rappresentanti della categoria e l’allora ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Alcuni giorni dopo, il ministero invio alle organizzazioni sindacali una bozza di regolamento per cercare una sintesi tra le ragioni dei tassisti e quelle degli Ncc, la cui difficoltosa convivenza nelle grandi città era alla base dello sciopero. Nella bozza c’erano anche le tecnologie, per migliorare il servizio.
Da allora sono trascorsi due anni e mezzo, si sono succeduti due ministri ed è stata anche approvata la legge sulla concorrenza. Ma di una nuova regolamentazione organica del trasporto pubblico non di linea non c’è traccia. L’unica novità è stata l’entrata in vigore (il 15 maggio scorso) del nuovi vincoli per gli Ncc, (dopo un decennio di proroghe che ne aveva reso l’operatività simile a quella dei taxi): obbligo di tornare in rimessa dopo ogni corsa, temperato dalla possibilità di avere più rimesse nel territorio provinciale e di non rientrarvi nel caso si sia usciti con più prenotazioni già acquisite. È chiaro a tutti che questo è solo un assetto provvisorio, ma è altrettanto chiaro che non c’è una forte volontà politica di trovarne un altro. Così le uniche indicazioni ufficiali vengono dall’Art.

Concorrenza e tecnologia

Il parere sul nuovo regolamento comunale di Alassio prescrive di eliminare l’esclusiva riservata al numero unico nelle prenotazioni (già ritenuta illegittima dal Tar Liguria, sentenza 794/2017) e di inserire disposizioni che promuovano sviluppo e utilizzo di «sistemi innovativi e aperti» che lascino i tassisti liberi di usare tutti i canali possibili (telefono smartphone, tablet), senza limiti imposti né da soggetti pubblici né da associazioni di categoria. L’Art «evidenzia la necessità di vigilare» su queste ultime, proprio per evitare restrizioni sul mercato.
Sempre per non limitare la concorrenza, l’Autorità prescrive che si deve dare ai tassisti la possibilità di recedere «senza costi accessori» dal sistema del numero unico.
L’uso di smartphone e tablet dovrebbe essere esteso al pagamento (anche anticipato, per tratte predeterminate a tariffa fissa) e alla valutazione del servizio (feedback).
Il parere su Bardolino riprende la parte su tecnologie e libertà di scelta e aggiunge che è opportuno istituire la commissione consultiva comunale prevista dalle norme regionali e nazionali per concordare le nuove modalità del servizio con i rappresentanti di operatori e utenti. Inoltre, si chiede più trasparenza sulle tariffe. Sia sotto il profilo della loro pubblicizzazione (richiesta anche via web ed esposizione in pubblico) sia chierendo le modalità applicative dello sconto 20% previsto dal regolamento per disabili e ultrasessantacinquenni.
Infine, si chiede di avviare il previsto servizio di taxi sharing (taxi collettivo) a titolo sperimentale, per esempio di notte sui percorsi verso le discoteche.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©