Appalti

Dissesto idrogeologico, Costa spiana la strada ai super-commissari

di Massimo Frontera

Pronta la nuova architettura normativa, predisposta dal ministero dell'Ambiente, Sergio Costa, per gestire gli interventi di contrasto al rischio di dissesto idrogeologico. Il cuore della proposta normativa - che nei prossimi giorni sarà trasmessa in Parlamento - sta nei poteri derogatori concessi ai commissari. Ruolo che sarà affidato ai presidenti delle regioni e delle provincie autonome e che si estende a tutte le attività connesse agli interventi, con l'unica esclusione della programmazione (che resta in capo al ministero dell'Ambiente).

I poteri dei commissari
In materia di appalti, i commissari potranno operare richiamandosi direttamente alle direttive Ue, bypassando il codice dei contratti. «Il commissario - si legge nel Ddl (articolo 3) - provvede in deroga ad ogni disposizione vigente in materia di contratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture, nel rispetto comunque della normativa dell'Unione, delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n.159, nonché dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme poste a tutela del patrimonio culturale e del paesaggio». Il commissario può individuare liberamente il soggetto attuatore dell'intervento, anche nell'ambito dell'amministrazione regionale (in caso di attuatore pubblico viene concesso anche l'incentivo del 2% per i servizi tecnici). Inoltre il commissario può rilasciare autorizzazioni che sostituiscono tutti i visti, pareri, autorizzazioni e nulla osta «e ogni altro provvedimento abilitativo necessario per l'esecuzione dell'intervento». Le autorizzazioni del commissario comportano dichiarazione di pubblica utilità e costituiscono, se serve, variante agli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale», rispettando però i limiti del codice Ambiente. In tema di occupazioni d'urgenza ed espropri, il commissario provvede alla redazione dello stato della consistenza e del verbale di immissione in possesso dei suoli anche alla sola presenza di due rappresentanti delle regioni o degli enti locali interessati «prescindendo da ogni altro adempimento».

Gli interventi: dall'abbattimento di edifici abusivi al ripascimento delle spiagge
Il raggio d'azione del commissario è molto ampio. La platea degli interventi complessivamente inclusi nella mitigazione del rischio idrogeologico e nella salvaguardia del territorio si compone di sette tipologie di opere che vanno dalla difesa idraulica (sia per la sistemazione dei corsi d'acqua, sia per la prevenzione di piene e allagamenti) all'intervento sui territori montani, dalla protezione delle coste (sia nei confronti delle aree abitate, sia per contrastare l'erosione) alla demolizione di opere abusive «in alveo» (anche in danno). Tra le altre cose, il commissario può disporre interventi per il rifacimento degli arenili, «anche mediante la ricostruzione dei cordoni dunali».

Fondo progettazione con 105 milioni di euro
Il Ddl non stanzia risorse aggiuntive rispetto all'attuale stanziamento destinato a interventi per la salvaguardia del territorio - complessivamente 1,45 miliardi circa nel quinquennio 2019-2023 da quattro fonti normative - ma ritaglia però una nuova dotazione da destinare alla progettazione. Più precisamente, viene istituito presso il ministero dell'Ambiente un Fondo per la progettazione con una dotazione complessiva di 105 milioni nel periodo 2019-2021, con 35 milioni per ciascuna annualità, più eventuali altre risorse residue stanziate dalla legge di bilancio 2016 (articolo 55 legge 221/2015).

Arriva il «green manager»
Il ddl prevede la figura del «green manager», preposto al monitoraggio del programma, limitatamente agli interventi regionali. Il manager "verde" predispone anche un relazione trimestrale sullo stato di attuazione in coordinamento con i Nos, i nuclei operativi di supporto. Il green manager assorbe anche le funzioni dell'attuale figura del «mobility manager» in materia di mobilità sostenibile ed efficientamento energetico e idrico.

Assistenza tecnica, porte aperte all'in house
Il commissario potrà ricorrere a una ampia gamma di soluzioni, tutte interne alla Pa, per svolgere le «attività propedeutiche» all'elaborazione del programma degli interventi da realizzare, nonché per le attività di progettazione, affidamento lavori, direzione lavori, collaudo e «ogni altra attività di carattere tecnico-amministrativo connessa alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione dei lavori, ivi inclusi servizi e forniture». Si va dalle strutture regionali (oltre che comunali e provinciali) ai provveditorati, dall'Anas a Rfi, dai consorzi di bonifica a «tutti i soggetti pubblici, ivi comprese le società in house delle amministrazioni centrali dello stato e delle regioni, e delle società a totale capitale pubblico, dotati di specifica competenza».

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