Appalti

A2A, Iren, Hera in corsa per l’ambiente Unieco

Rimasta fino a oggi sotto traccia, complice la discreta effervescenza del mercato dell’M&A energetico 2019 tra Ascopiave, Sorgenia e l’eolico di Macquarie (con quest’ultime due gare in pieno svolgimento), sembra finalmente pronta a partire l’asta per la divisione ambiente di Unieco con le grandi multiutility italiane pronte a partecipare.
Il pacchetto in vendita, legato al processo di liquidazione coatta amministrativa avviato nel 2017 per il dissesto dell’intero gruppo Unieco, è consistente: si parla di asset attinenti all’intera filiera dei rifiuti, dalla raccolta alla logistica per arrivare al trattamento, recupero e smaltimento comprendenti 35 impianti di vario genere (tra cui anche tre termovalorizzatori), dislocati tra Toscana, Emilia Romagna e Piemonte.
Il 2018 dovrebbe essersi chiuso con un Ebitda attorno a 15 milioni, guardando i multipli di settore, l’enterprise value potrebbe avvicinare i 100 milioni ma, in realtà, si potrebbe anche andare oltre. I margini di Unieco Ambiente non consolidano infatti il controllo de-facto di Sei Toscana, quinto operatore italiano nell’ambiente (gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle provincie di Arezzo, Grosseto, Siena e in parte Livorno) con un fatturato attorno a 170 milioni di euro.

Chi guarda il dossier?
Principalmente guardano il dossier tutte le multiutility italiane, oltre alla spagnola Tradebe e a EcoEridania, nomi questi ultimi che in realtà erano circolati l’anno scorso quando la procedura di vendita, coordinata dal commissario liquidatore di Unieco Corrado Baldini, sembrava avviata salvo poi fermarsi per l’ennesima volta. Oggi, in ogni caso, l’operazione è definitivamente partita: entro 30 giorni verranno selezionati i candidati ammessi alla procedura vera e propria, che prevederà offerte non vincolanti e poi vincolanti con chiusura del deal prevista entro il primo semestre 2020. L’ipotesi di base è quella di una cessione in blocco degli asset ma data la natura variegata degli stessi potrebbe anche essere considerata una vendita in due blocchi: uno relativo a Piemonte ed Emilia, dove sostanzialmente ci sono solo impianti, e un altro relativo alla Toscana dove invece la società è attiva anche nella raccolta e nell’igiene urbana (gestite da Sei Toscana) per circa un milione di abitanti.
In realtà, come riportato da Radiocor, sono in diversi a puntare all’intera Unieco Ambiente. Tra i candidati più accreditati che guarderanno il dossier ci sono sicuramente A2A, Iren (che già in passato era andata vicina a rilevare tutta l’azienda con le trattative saltate a un passo dal traguardo) ed Hera, oltre ad Aimag (la multiutility controllata dai Comuni di Carpi e Mirandola e partecipata al 25% dalla stessa Hera), che sta lavorando sull’operazione con il supporto dell’advisor strategico Pwc. Ma sul mercato circolano anche i nomi di Tea Mantova e di Acea. In particolare agli asset toscani potrebbero essere interessati Estra – che già è leader nella Regione - ma vuole entrare nellìambiente, e la fiorentina Alia.

La schiarita nelle prossime settimane
Nelle prossime settimane il quadro dei pretendenti sarà più chiaro ma l’occasione, per chi vuole crescere negli asset della filiera ambientale è ghiotta date anche le difficoltà autorizzative e burocratiche che incontra in Italia chi vuole costruire nuovi impianti o potenziarne di già esistenti.

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