Appalti

Collegato ambiente/2; Utilitalia boccia le norme sui rifiuti: «serve una riforma organica»

di Giuseppe Latour

Utilitalia boccia le norme del collegato ambiente sui rifiuti. Per la federazione che riunisce le aziende dei servizi pubblici di acqua, ambiente, energia elettrica e gas la materia, così strategica per il paese, andrebbe riformata in maniera organica. Il Ddl appena uscita dal Senato, invece, opera delle modifiche limitate che rischiano di complicare le cose agli operatori del comparto. Senza risolvere problemi centrali, come quello della tariffa.

«Gli obiettivi strategici sottostanti il collegato ambiente sono pienamente condivisibili, ma ci sono una serie di norme non organiche rispetto a una normativa complessiva sui rifiuti», spiega Filippo Brandolini, vicepresidente vicario di Utilitalia e presidente di Herambiente. La prima questione è che, al momento, sono in approvazione alla Camera alcune norme che recepiscono direttive europee in contrasto con il Ddl. In questo senso, il collegato indica obiettivi legati alla percentuale di raccolta differenziata, mentre l'Europa guarda alle quantità di materiale riciclato.

Prosegue Brandolini: «Ancora, è reso più difficoltoso il recupero di materia da rifiuti evitando così la possibilità di ridurre lo smaltimento in discarica». Servirebbe una riforma organica del settore, cosa che il collegato non fa. «Invece in questo collegato quei poteri che potrebbero essere attribuiti a un'Autorità nazionale, vengono attribuiti al ministero che di fatto, oltre ad avere compiti più classicamente politici, di pianificazione e programmazione, ha anche compiti di regolazione e controllo».

Senza dimenticare il problema della determinazione delle quantità di rifiuti prodotti da cittadini e imprese, fatta sulla base di un decreto. «Il servizio della raccolta rifiuti non può essere sottoposto come una tassa patrimoniale, ma deve essere correlato all'effettiva produzione di rifiuti ed ai servizi effettivamente erogati. Peraltro riteniamo che vi debba essere un rapporto diretto tra l'impresa e il cittadino, quindi vorremmo evitare l'intermediazione del Comune».

Sul fronte della tariffa, comunque, si prefigura una stabilizzazione nei prossimi anni. «Non prefiguriamo un'unica soluzione, ci sono già realtà medio-piccole che stanno già praticando la tariffa puntuale, e ci sono vari sistemi. Noi proporremo una griglia di soluzioni e ci proponiamo di arrivare a un modello applicabile ovunque o nella maggior parte delle realtà possibili. Noi ci stiamo lavorando attraverso un gruppo di studio con sessanta tecnici, pensiamo che nel giro di qualche settimana o mesi, si possano stabilire dei principi generali da sottoporre al ministero, ma poi starà al loro emanare il provvedimento definitivo».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©