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Venezia/2. Elisabetta Spitz sarà il supercommissario per completare il Mose

di Giorgio Santilli


Sarà Elisabetta Spitz il supercommissario del governo per il Mose. Il nome dell'ex direttore dell'Agenzia del Demanio è stato fatto nei giorni scorsi dalla ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, cui spetta per legge la designazione.

Per la formalizzazione dell'incarico manca ora soltanto l'intesa formale con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che dovrebbe arrivare in queste ore. Se ne è parlato anche ieri nel corso del vertice che si è tenuto in Prefettura a Venezia sull'emergenza nella città lagunare, presente anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Il supercommissario per il Mose è previsto dal decreto legge sblocca cantieri varato dal governo gialloverde lo scorso marzo e avrà ampi poteri straordinari per portare a termine rapidamente l'opera, anche in deroga alle procedure ordinarie. È la forte accelerazione impressa dalla ministra De Micheli per chiudere l'opera dopo 16 anni di tira e molla, di finanziamenti pubblici che sfiorano i 6 miliardi, varie inchieste della magistratura.
Quella della Spitz sarà anche la prima nomina di un supercommissario sblocca cantieri e non è un caso che De Micheli abbia deciso di iniziare proprio da qui. È significativo, per altro, che l'indicazione della De Micheli sia arrivata già qualche giorno fa e si si frmata in attesa dell'intesa con Zaia. Non è quindi una risposta all'emergenza, quella della ministra delle Infrastrutture e del governo, ma esprime la volontà comunque di completare rapidamente l'opera. «Siamo al 92-93% dell'opera - ha detto ieri De Micheli - e guardando all'interesse pubblico non possiamo fare altro che finire l'opera al più presto per renderla funzionante».
E sull'operazione ha messo il timbro anche il presidente del Consiglio. «Il governo è presente - ha detto Conte - siamo qui per dare il segno di una fattiva partecipazione del governo. Venezia è un patrimonio dell'Italia e dell'umanità che ha bisogno di risolvere una serie di problemi storici che si trascinano».

Il governo stasera riunirà anche il Consiglio dei ministri per deliberare lo stato di emergenza per la città lagunare. È il primo atto per riconoscere poi il risarcimento danni a cittadini e imprese. «Come avviene sempre dopo un'emergenza - ha detto Conte - prima ci sarà un'istruttoria tecnica e successivamente verranno ristorati i danni, anche ai privati».
Pieno sarà il coinvolgimento nell'mergenza del Governatore Zaia.
«Non siamo in grado - ha detto ancora il presidente del Consiglio - di quantificare i danni. Domani c'è un Consiglio dei ministri tecnico, molto limitato, che sicuramente prenderà in carico la richiesta di stato di emergenza del presidente Zaia. Allo stato non ci sono ragioni per negare lo stato di emergenza e stanziare i primi fondi».

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