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Ravenna, l'Ati Rcm firma il contratto da 198 milioni per il potenziamento del porto

L'impresa salernitana guida un team composto anche dalla belga Dredging International, con Technital, Sispi e F&M ingegneria per la progettazione

di Mauro Salerno

Ravenna scalda i motori per il maxi-cantiere che dovrà occuparsi di ristrutturare il porto trasformandolo in un hub marittimo capace di ospitare le grandi navi. È arrivata questa mattina, con la firma del contratto, il punto conclusivo della procedura di aggiudicazione della commessa da 235 milioni avviata a inizio anno dall'Autorità portuale, che tra gli altri obiettivi punta anche a fare del porto di Ravenna il punto di riferimento per il distretto della ceramica di Sassuolo.

Il compito di fornire le infrastrutture necessarie a trasformare in realtà le strategie di sviluppo spetterà al raggruppamento di imprese composto al Consorzio stabile Grandi Lavori guidato dalla Rcm del gruppo salernitano Rainone e di cui fa parte anche l'impresa belga Dredging International . Per la parte progettuale sono in campo Technital, Sispi e F&M Ingegneria. Il valore del contratto, aggiudicato a giugno, ammonta ora a 197,9 milioni.

I lavori di questa prima fase del progetto, sono finanziati da Cipe, Bei, Unione Europea («Innovation and networks  executive  agency») e dalla stessa Autorità portuale. Nel dettaglio le imprese dovranno scavare fino a 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 metri. Inoltre il piano include il rifacimento del primo lotto di banchine (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e la realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt (in Penisola Trattarolii) a servizio di una nuova area portuale da destinarsi principalmente a terminal container.

«Il difficile contesto storico in cui ci avviamo a realizzare questo intervento - hanno commentato Elio ed Eugenio Rainone, alla guida della Rcm Costruzioni - sarà per noi di ulteriore stimolo perché sentiamo la responsabilità di confermare l'impegno e la volontà di un'Italia che non può fermarsi, che non può arretrare, che vuole progettare il suo futuro e crescere» . Il cantiere seguirà anche le norme previste dal protocollo di legalità sottoscritto con la prefettura contro eventuali tentativi di infiltrazione criminale lungo la catena dei subappalti

Il piano andrà sviluppato con la fase 2 del progetto che prevede l'adeguamento delle banchine, l'approfondimento dei fondali a -14,50 mt e la realizzazione di un impianto di trattamento dei materiali risultanti dall'escavo. «Il progetto definitivo - spiega una nota - è stato redatto e , nel corso del 2021, dopo aver ottenuto le relative autorizzazioni ambientali, sarà posto a bando di gara».

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