Urbanistica

Commissione Anagrafe tributaria: proroga e semplificazioni decisive per il Superbonus

Così la relazione finale della Commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria

di Marco Mobili

Rendere strutturali la cessione del credito e lo sconto in fattura. Semplificare le procedure e allungare i tempi si vita del 110%. Sono queste le tre chiavi per sbloccare e far decollare il Superbonus indicate al Governo dalla Commissione di vigilanza sull'Anagrafe tributaria nella relazione «sull'applicazione delle misure fiscali per la riqualificazione energetica e sismica (il cosiddetto Superbonus)». Un lavoro avviato il 14 giugno scorso che ha visto impegnata la Bicamerale presieduta dal leghista Ugo Parolo nell'ascoltare e registrare le indicazioni, i suggerimenti e le osservazioni di oltre 20 associazioni di categoria, dei ministri Gualtieri e Patuanelli, nonché del direttore dell'agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.Un punto che ha messo tutti d'accordo e che la Commissione ha evidenziato nelle conclusioni della relazione è la necessità di rendere strutturali sia lo sconto in fattura sia la cessione del credito. Da questi due strumenti deriva infatti il successo del Superbonus che non a caso ha subito attirato l'interesse dei grandi istituti finanziari e delle big four della consulenza. I benefici che la circolazione dei crediti può garantire, secondo la Commissione, spaziano dagli effetti espansivi nell'economia alla possibilità per tutti i cittadini, a prescindere dal proprio reddito, di riqualificare i propri immobili, grazie proprio alla «sostanziale gratuità degli interventi da superbonus».

Ma oltre a una reale spinta alla rigenerazione urbana, la cedibilità dei crediti rappresenta anche un più efficace strumento di contrasto all'economia sommersa e questo, scrive ancora la Commssione, «grazie all'estensione dell'effetto incentivante ai soggetti incapienti, coloro che, per motivi legati alla misura o alla natura del proprio reddito, non sarebbero altrimenti in grado di far valere il credito di imposta».Inoltre, come ha evidenziato la stessa Commissione, la libera circolazione del credito d'imposta generato dal 110% potrebbe trasformarsi in moneta complementare, ossia l'utilizzabilità dei crediti come mezzo di pagamento fra privati da far girare su una piattaforma digitale centralizzata per incentivare le transazioni, sulla falsa riga di quella già esistente su cui oggi transitano i crediti della Pa. Una spinta potrebbe arrivare anche dal coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti che la Commissione vedrebbe come soggetto cessionario dei crediti con la possibilità di attivare forme e strumenti con cui sia possibile anticipare o acquisire il rimborso anticipato dal fornitore, anche grazie alla garanzia dei Confidi.

Gli altri due nodi da sciogliere per far decollare il Superbonus sono la proroga e soprattutto la semplificazione delle procedure. Anche su questi due aspetti tutti gli auditi hanno convenuto che le attuali procedure sono troppo complesse , «sia per la frammetarietà del quadro normativo», sia «per la necessità di controlli» finalizzati ad evitare frodi. Tra le soluzioni proposte dalla Bicamerale c'è quella della costituzione di un portale unico in cui contribuenti e professionisti possano effettuare tutte le comunicazioni richieste, da quella all'Enea a quella da inviare alle Entrate , o ancora le comunicazioni antisismiche o quelle urbanistiche che interessano i Comuni e su cui alla fine il superbonus rischia seriamente di arenarsi. Troppi sono i documenti da produrre secondo operatori e la stessa commissione che finisco per penalizzare anche i liberi professionisti non essendo in grado di competere con «le multinazionali del credito e della consulenza», ormai entrate a pieno titolo nel mercato dei crediti da Superbonus.

Sulla proroga la battaglia è in atto in Parlamento e in legge di bilancio con una parte della maggioranza e il ministro Gualtieri che la vincola alla necessità di recuperare le risorse del Recovery fund non ancora disponibili, limitandola al primo semestre 2022 pur consentendo per chi ha "Stato avanzamento lavori" (Sal) aperti in quel periodo di chiudere i lavori nella seconda parte del 2022, e il Movimento 5 Stelle che al contrario chiede una proroga lunga proprio per risolvere tutta quella serie di problemi e di accessibilità al 110% che oggi frenano il successo del Superbonus . Tra le richieste recepite dalla Bicamerale anche quella di consentire l'accesso ad altre tipologie di bonus energetici, ristrutturazioni o di messa in sicurezza degli edifici anche nei casi in cui il contribuente si veda riscontrata ex post dal Fisco l'indebito utilizzo del bonus del 110%. Sarebbe poi utile per sostenere l'economia estendere l'applicazione del 110% sia al singolo proprietario di più unità accatastate nello stesso edificio, oggi esclusa dal Fisco, sia ad altre tipologie di immobili come uffici, negozi, hotel edifici pubblici.

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