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Telemedicina per contrastare l'emergenza Covid-19, la taskforce governativa individua soluzioni

di Giuseppe Arcidiacono

Arrivano importanti novità dalla “task force” istituita dalla Ministra Paola Pisano con l’intento di affrontare l’emergenza Covid-19 attraverso soluzioni innovative, tecnologiche, informatiche, scientifiche e basate sulla capacità di raccogliere, analizzare e gestire i dati connessi al contagio ed alla diffusione del virus: sono state, infatti, selezionate le 5 migliori piattaforme di Telemedicina nel contesto della “Fast Call” lanciata dal Governo all’interno dell’iniziativa “Innova Italia”.
È necessario, innanzitutto, precisare che il sottogruppo dedicato a tale attività ha dovuto vagliare, attraverso un articolato processo selettivo e comparativo, ben 504 proposte estremamente eterogenee e differenti tra loro sotto gli aspetti implementativi, architetturali, procedurali ed organizzativi.

Il processo di selezione
Da quanto si evince dal report di dettaglio (disponibile al seguente indirizzo: https://github.com/taskforce-covid-19/documenti/blob/master/sgdl_5_Teleassistenza_Medica/sgdl5_relazione_telemedicina.pdf), gli esperti hanno inizialmente avviato un processo di “Preselezione”, che ha consentito l’individuazione delle 50 soluzioni maggiormente idonee a supportare il processo assistenziale della sorveglianza attiva ai pazienti in isolamento domiciliare per Covid19 e, naturalmente, rispondenti ai requisiti minimi previsti dall’avviso pubblico.
In seconda battuta le piattaforme sono state sottoposte ad una verifica di tipo analitico, che ha portato alla selezione di una “short list” composta da 5 soluzioni ritenute tecnicamente pronte in base ai criteri definiti dal sottogruppo di lavoro e riportati in una scheda di valutazione analitica, che costituisce parte integrante della relazione.
In particolare, ognuno dei componenti del gruppo di lavoro ha inizialmente valutato, in modo individuale ed in base alle proprie conoscenze e competenze professionali, le proposte rimaste in campo dopo la prima scrematura, assegnando ad ognuna di esse un giudizio complessivo, dato dalla somma dei punteggi parziali associati a 7 differenti criteri di valutazione.
L’ultimo fondamentale passaggio del processo è stato, infine, caratterizzato da un’interlocuzione diretta, effettuata attraverso mezzi di comunicazione digitali, con i responsabili tecnici ed amministrativi di ogni software inserito nella “top 5”, al fine di acquisire ulteriori informazioni non desumibili dai moduli utilizzati per la partecipazione alla “call for contribution”.

Le soluzioni individuate
Una sezione particolarmente importante della relazione è, naturalmente, quella dedicata alla descrizione delle soluzioni prescelte, delle motivazioni che hanno condotto alla loro individuazione e, soprattutto, all’illustrazione dei punti di forza e delle potenziali criticità connesse ad ogni prodotto.
Le piattaforme prescelte, oltre ad essere aderenti alle normative di settore ed ai requisiti contenuti nell’avviso pubblico, sono accomunate da elementi quali la semplicità d’utilizzo, la predisposizione ad essere integrate in sistemi sanitari differenti, la possibilità di immediata adozione ma presentano anche caratteristiche peculiari che le rendono “uniche” e facilmente identificabili.
In estrema sintesi, è possibile estrapolare dalla relazione degli esperti le seguenti informazioni essenziali sulle applicazioni vincitrici:
- “Co4Covid-19” di Dedalus Italia Spa: rappresenta una soluzione già in uso, in grado di gestire lo screening della popolazione, la gestione dei casi sospetti, la sorveglianza attiva in tempo reale dei soggetti in quarantena/isolamento nonché la presa in carico dei pazienti cronici.
- “Smart Axistance Covid-19 Control” di Enel X Italia e ADiLife s.r.l.: è un prodotto già presente nel registro del Ministero della Salute e risulta, pertanto, utilizzabile da strutture sanitarie pubbliche e Medici di Medicina Generale per monitorare lo stato di salute di singoli pazienti e nuclei familiari.
- “eLifeCare Covid-19” di Exprivia Spa: è un’applicazione specificatamente configurata per l'assistenza a distanza ed è rivolta, in particolare, ai pazienti sottoposti a isolamento/quarantena presso la propria abitazione.
- “Lazio Doctor” di Laziocrea Spa: società in house della Regione Lazio: si pone l'obiettivo di consentire un accesso semplice, rapido e sicuro ai servizi di assistenza sanitaria a soggetti potenzialmente infetti e garantire, in caso di accertata positività, la successiva gestione dell'intero ciclo di cura da remoto.
- “Ticuro Reply” di Reply Spa: è un sistema in grado di raccogliere parametri vitali in remoto ed abilitare un’assistenza a distanza, personalizzata e continuativa, che consente ai professionisti di instaurare un rapporto interattivo con i pazienti.

Le raccomandazioni finali della taskforce
I membri del gruppo di lavoro, infine, hanno anche fornito alle Regioni ed alle Province autonome una serie di raccomandazioni e principi basilari che dovrebbero rappresentare il punto di partenza condiviso e comune per l’implementazione e l’adozione di nuove tecnologie orientate a fornire servizi di assistenza a domicilio con sistemi di Telemedicina.
In prima battuta, secondo gli esperti, le Regioni dovrebbero verificare l’adeguatezza dei propri sistemi rispetto alle caratteristiche tecniche delle applicazioni identificate dalla taskforce e adottare, per quanto possibile, un’unica infrastruttura tecnologica centralizzata, al servizio di tutte le aziende sanitarie territorialmente competenti, che implementi una procedura organizzativa in cui siano chiaramente identificati ruoli e responsabilità dei diversi operatori coinvolti nel processo assistenziale.
In base a quanto si legge nel report, risulta, inoltre, indispensabile garantire, ai fini della corretta identificazione degli assistiti e dei professionisti sanitari interessati, l’integrazione e l’interoperabilità delle architetture utilizzate con le “Anagrafi degli assistiti”, istituite a livello regionale o provinciale, e con il Sistema “Tessera Sanitaria”, in attesa della definitiva attivazione dell’Anagrafe Nazionale degli Assistiti (conosciuta anche con l’acronimo “Ana”) prevista dall’art. 62-ter del Codice dell’Amministrazione Digitale.
Tra le raccomandazioni finali, è possibile annoverare il suggerimento di armonizzare i meccanismi di identificazione ed autenticazione personale con gli strumenti forniti dall’Agis (si pensi allo Spid, alla Carta d’Identità Elettronica, etc) e quello di prediligere, secondo l’ormai consolidato principio del “Cloud First”, infrastrutture e servizi messi a disposizione nella “Nuvola Pubblica” da soggetti riconosciuti da Agid, nel rispetto di quanto raccomandato nel “Piano Triennale 2019-2021 per l’informatica nella Pubblica Amministrazione” e nel documento di indirizzo strategico “2025 - Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese”.

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