Fisco e contabilità

Tari, sconti Covid finanziabili con il Fondone

Sono i chiarimenti forniti ieri dal Governo in risposta al question time in Commissione Finanze della Camera

di Giuseppe Debenedetto

I Comuni potevano intervenire avvalendosi della propria potestà regolamentare prevedendo ulteriori riduzioni Tari da Covid-19, in aggiunta alle prescrizioni della delibera Arera 158/2020. Inoltre è possibile utilizzare il "fondone" di cui all'articolo 106 del Dl 34/2020 per coprire le perdite di gettito Tari connesse all'emergenza Covid-19.

Sono due importanti chiarimenti forniti ieri dal Governo in risposta ad una question time in Commissione Finanze della Camera.Le questioni sottoposte all'esecutivo riguardano la redazione del piano finanziario Tari, che quest'anno deve fare i conti con la nuova metodologia Arera di cui alla delibera n. 443/2019, nonché della delibera n. 158/2020 con la quale sono state introdotte specifiche agevolazioni per le attività economiche soggette a sospensione, oltre a misure di tutela per le utenze domestiche disagiate.

L'articolo 107 comma 5 del Dl 34/2020, che ha consentito quest'anno ai comuni di confermare le stesse tariffe Tari del 2019, prevede un meccanismo di conguagli tra costi risultanti dal Pef 2020 e costi determinati per l'anno 2019, che andrebbero spalmati in tre anni a partire dal 2021. Questo sistema per gli interroganti obbligherebbe all'esborso di un servizio maggiorato quest'anno, trascurando così il periodo di emergenza in corso. Sulla questione il rappresentante del Governo evidenzia che le agevolazioni previste dall'Arera con la delibera 158/2020 non impedivano ai Comuni di intervenire con ulteriori riduzioni ed esenzioni (come peraltro proposto dall'Ifel nell'ottica di semplificare la gestione), assicurando però la relativa copertura attraverso il ricorso ad altri fondi di bilancio e quindi fuori dal piano finanziario. Viene anche ricordata la possibilità di coprire le misure di tutela di cui alla delibera n. 158/2020 attraverso il ricorso alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (Csea), utilizzando lo strumento dell'anticipazione, da restituire entro tre anni. Pertanto, l'applicazione delle misure previste dall'Arera potrebbe determinare la necessità di ripartire sulla platea dei contribuenti il minor gettito connesso alla riduzione della parte variabile.

Per quanto riguarda invece la ripartizione in tre anni dei conguagli tra costi 2020 e costi 2019, il Governo evidenzia che l'articolo 106 del Dl 34/2020 ha istituito un fondo anche per i Comuni, proprio al fine di concorrere ad assicurare le risorse necessarie per l'espletamento delle funzioni fondamentali per l'anno 2020, tenendo conto della possibile perdita di entrate connesse all'emergenza Covid-19, compresa la TARI.

In sostanza il "fondone" consente ai Comuni di mantenere in equilibrio il Pef 2020 e di ridurre il relativo onere a carico degli utenti Tari in sede di determinazione dei conguagli nei tre anni successivi.Si risolverebbero così almeno due problemi, ma resta da sciogliere il nodo delle agevolazioni Tari per le utenze non domestiche attualmente penalizzate dalle restrizioni, che necessiterebbe di un'apposita norma, come recentemente richiesto dall'Anutel (associazione nazionale uffici tributi enti locali).

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