Urbanistica

Il motociclista cade sulla buca non segnalata? I danni li paga l'Anas

Così la decisione finale della Corte di Cassazione (confermando la decisione del giudice d'appello)

di El&E

Scatta il risarcimento del danno da parte dell'Anas per la caduta del motociclista a causa di un «avvallamento» del fondo stradale «non segnalato, né visibile». La Cassazione, ordinanza n. 2830 depositata oggi, ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso dell'ente stradale contro la condanna, disposta dalla Corte di appello di Firenze, a risarcire 25mila euro, oltre le spese legali, al guidatore che aveva perso il controllo del mezzo mentre stava percorrendo la SS E45, «riportando danni patrimoniali e non patrimoniali». Già in primo grado, il Tribunale di Arezzo, sezione distaccata di Sansepolcro, aveva addebitato la responsabilità del sinistro per omessa custodia (ex art. 2051 c.c.) interamente all'Ente titolare del tratto stradale.

Giudizio confermato dalla Corte d'appello che, ricorda la III Sezione civile della Cassazione, ha conferito «rilievo decisivo» alla deposizione testimoniale di un dipendente dell'Anas «in ordine alla vigilanza esercitata dall'Ente sul tratto di strada»; nonché a quella di un Carabiniere «in ordine alla mancanza di idonei segnali di pericolo». Inoltre, nel verbale redatto dalle forze dell'ordine intervenute al momento del sinistro, risultava la «presenza dell'avvallamento sulla corsia di marcia della moto, in prossimità del quale vi erano segni di scarrocciamento, costituito da una grossa buca terminante con un accumulo d'asfalto». Elementi, conclude la Cassazione, frutto di un «accertamento in fatto relativo alla condizione del fondo stradale, alla prevedibilità dell'insidia e all'inadempimento dell'onere di vigilanza e manutenzione della strada da parte dell'Anas che non può essere posto in discussione in questa sede».

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