Urbanistica

Rigenerazione urbana, Ance e Legambiente: nel Dl Semplificazione visione retrograda e conservatrice

Le due associazioni preoccupate per le modifiche che il Senato sta votando

di M.Fr.

Il decreto che uscirà convertito in legge dal Parlamento rischia di bloccare le città invece di puntare sulla rigenerazione. È questo, in sintesi il giudizio dei costruttori dell'Ance e dell'associazione ambientalista Legambiente che si dicono «preoccupanti le modifiche al decreto che il Senato sta votando». «Invece di semplificare e avviare un grande piano di sostituzione edilizia e di rigenerazione di zone degradate dei nostri centri urbani - dicono in una nota congiunta il presidente dell'Ance Gabriele Buia e il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini - si stanno riproponendo visioni retrograde e conservatrici che non tengono conto dei reali mutamenti e dei bisogni sociali ai quali occorre dare una risposta adeguata, nel rispetto del patrimonio storico-artistico e dell'ambiente».

«Non possiamo accettare - proseguono Buia e Zanchni - che la confusione e i veti politici mettano a rischio il futuro dei nostri centri urbani, uno dei motori principali della nostra forza economica e sociale». Secondo Ance e Legambiente «in questo momento così difficile non ci si può affidare a una girandola di emendamenti spesso contradditori. Occorre una visione, un progetto sul quale tutte le forze politiche devono lavorare con spirito di unità nell'interesse del Paese, che deve tornare a crescere e svilupparsi in un'ottica di sostenibilità e di innovazione. Spirito che ci dovrà guidare e che sarà essenziale per spendere al meglio le risorse del Recovery fund». Il comunicato si conclude con un appello delle due associazioni a maggioranza e governo per «rimettere subito al centro dell'agenda politica le vere priorità, sulle quali tutti dobbiamo e possiamo dare un contributo importante per il raggiungimento di obiettivi comuni».

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