Amministratori

Trasporto locale, persi 2,2 miliardi nel 2020

Nel primo semestre 2021 stimato un ulteriore crollo dei ricavi per 1 miliardo

di Marco Morino

Tram, bus, metropolitane e ferrovie regionali in lotta contro la crisi. La pandemia rischia di compromettere l’equilibrio economico-finanziario del trasporto pubblico locale. Il Tpl è tra i settori più colpiti, perché non è stato possibile ridurre i volumi di produzione del servizio, ma anzi è stata aumentata l’offerta per rispettare il limite al 50% della capienza dei mezzi. Nel 2020, stima Agens (l’associazione di Confindustria a cui aderiscono tra gli altri Atm Milano, Atac Roma, Gruppo Fs Italiane e Trenord), la perdita di ricavi da traffico per il Tpl locale e regionale nel suo complesso può essere prudenzialmente quantificata in almeno 2,2 miliardi di euro. Un anno duro non solo dal punto di vista economico ma anche reputazionale, in quanto i trasporti pubblici sono stati additati quali veicolo e facilitatore di contagi. Anche le previsioni per l’anno in corso non sono positive. Secondo Anav, Agens e Asstra, le associazioni che rappresentano l’intero complesso delle imprese esercenti i servizi di trasporto pubblico locale e regionale, il protrarsi dell’emergenza comporterà nel primo semestre 2021 un crollo dei ricavi da traffico stimabile in un miliardo di euro. I livelli di traffico pre Covid non saranno ristabiliti prima del 2024-2025. È indispensabile, sostengono le imprese, introdurre ulteriori misure di salvaguardia anche per il 2021.

Dice Arrigo Giana, presidente di Agens: «Ristori, sgravi e altre forme di sostegno pubblico hanno rimediato solo in parte ai mancati introiti dovuti al calo della domanda e alle maggiori uscite connesse alla gestione della crisi sanitaria, anche in ragione della struttura dei costi del settore, caratterizzata da costi fissi pressoché incomprimibili». Secondo Anav, Agens e Asstra «la sfida che abbiamo di fronte è quella di consolidare il quadro dei ristori per garantire l’equilibrio economico del nostro settore, che è fondamentale oggi per continuare a offrire ai nostri 15 milioni di passeggeri giornalieri un servizio sicuro e domani per poter contare su un sistema di mobilità che sia un volano per gli investimenti in chiave ambientale». A proposito di investimenti, logico guardare al Recovery plan. Sono attualmente previsti 7,77 miliardi destinati a trasporti locali sostenibili, ciclovie e rinnovo parco rotabile. Secondo Giana, una somma «insufficiente, anche alla luce dell’importanza della mobilità sostenibile, pilastro strategico per l’Europa». Prosegue Giana: «Il futuro della mobilità è nell’integrazione dei servizi. La sfida è quella della sostenibilità. In questo futuro il trasporto collettivo giocherà un ruolo determinante. Ma è necessario un contesto abilitante».

Oltre al Recovery plan è urgente anche la riforma del settore, affinché processi e procedure siano il più efficienti possibile per garantire la ripresa del Tpl. Ieri Agens è stata ascoltata in audizione dalla Commissione di studio per la riforma del Tpl creata presso il Mit (ministero dei Trasporti). Agens ha presentato un pacchetto di proposte per il rilancio del settore. Al primo punto c’è la semplificazione del quadro normativo e regolatorio, che troppo spesso rende difficoltosa l’attività imprenditoriale. In secondo luogo, Agens sollecita il varo di interventi che favoriscano le aggregazioni industriali, per superare l’ostacolo della mancata crescita dimensionale delle imprese e dunque la bassa propensione e capacità di investimenti sul lungo periodo.

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