A Camerino completata la nuova Accademia della musica firmata Alvisi Kirimoto con Harcome
L'auditorium da 180 posti è stato realizzato con i fondi raccolti dalla Andrea Bocelli Foundation
A Camerino è nata la nuova Accademia della Musica, un edificio fortemente voluto dalla Andrea Bocelli Foundation (ABF), intenzionata a sostenere le aree colpite dal terremoto del 2016 attraverso un sistema integrato di progetti. Con l'Accademia, infatti, la Fondazione è al suo terzo traguardo, dopo la ricostruzione delle scuole di Sarnano (2018) e di Muccia (2019). Le risorse per finanziare queste strutture provengono dalle donazioni private ottenute grazie a una campagna solidale di raccolta fondi promossa da ABF, attiva nel sociale sia in Italia sia all'estero. Con questo terzo intervento di ABF, realizzato in concerto con il Commissario Straordinario del Governo Italiano per la Ricostruzione, USR Regione Marche e Comune di Camerino, l'investimento si attesta a circa sei milioni di euro. L'Accademia, che si articola su circa 600 mq (più oltre 4 mila mq di spazio esterno), è costata 1 milione e 900 mila euro ed è stata donata al Comune di Camerino che ha messo a disposizione il terreno. Con la sua veste contemporanea e rappresentativa, l'Accademia è dedicata al tenore marchigiano Franco Corelli e costituisce un nuovo punto di riferimento per la cittadina marchigiana, oltre a rappresentare un segno di rinascita per la comunità locale.
Realizzata in meno di 150 giorni, così come richiesto dalla committenza anche per le due scuole, espressione della collaborazione tra pubblico e privato, l'Accademia è stata concepita da Alvisi Kirimoto con Harcome e Paolo Bianchi. «Frutto di un processo creativo corale», come ha dichiarato Alvisi, la struttura -che ospita anche le attività del Palazzo della Musica, gravemente danneggiato durante il sisma- può accogliere 160 studenti, oltre a convegni, manifestazioni, attività di studio e workshop a servizio della comunità.
Con la sensibilità e l'eleganza progettuale che ormai da anni sono la cifra dei lavori di Alvisi e Kirimoto (si pensi, per esempio alla Cantina Bulgari o ai più recenti uffici nel cuore di Chicago), i progettisti hanno concepito un volume che si rivolge ora al contesto urbano ora al paesaggio collinare circostante attraverso una maglia bianca di pannelli metallici che attraverso i suoi fori (di dimensione variabile) sembra inspirare ed espirare, vivere in un rapporto di scambio con l'esterno. Ma è anche dagli umori del cielo che i progettisti hanno tratto ispirazione: «L'idea che ha guidato la progettazione è stata quella di creare un volume che meravigliasse, non solo da vicino, ma anche da lontano. La pelle, impalpabile, si ispira alla materia delle nuvole, e dona dall'interno uno sguardo ampio verso il cielo. L'auditorium, invece, è una scatola perfetta, che lavora energicamente come un laboratorio musicale», racconta Massimo Alvisi, sempre molto attento al dialogo fra ambiente costruito e paesaggio naturale.
Situato al livello seminterrato, l'auditorium per 180 posti è attrezzato come una sala workshop che si può allestire in maniera diversa in funzione delle esigenze, grazie a poltrone mobili e palco modificabile. La sala, contraddistinta a sinistra da un diaframma di legno di rovere, sul lato destro si affaccia su Camerino, stabilendo un rapporto osmotico fra interno ed esterno. Al livello superiore si trova la scuola con le sue nove aule, caratterizzata dal colore arancione -componente cromatica molto cara ad Alvisi Kirimoto- che rende luminosi, solari e dinamici gli ambienti destinati agli alunni.
In particolare la scala in resina arancione introduce una nota di effervescenza e di brio, facendo eco all'energia della musica prodotta all'interno dell'Accademia. Ancora, la dinamcità della musica sembra permeare totalmente il progetto che cambia le sue note dal giorno alla notte, passando da un'immagine più eterea a una più calda e colorata, grazie alle sfumature del tramonto che si appropriano della maglia metallica e alle luci dell'interno che si mostrano alla città.
