Appalti

A2A, nel 2019 segna un utile record Nuovo piano: più rinnovabili e clienti

Un utile record a quota 389 milioni, il più alto della storia di A2A, in crescita del 13% nel 2019 e un nuovo piano al 2024 che punta sulla sostenibilità, sulle rinnovabili, su un incremento della base clienti e su una crescita dell’Ebitda fino a 1,626 miliardi, a fronte di investimenti per 4,5 miliardi, di cui 600 milioni su asset green. Il tutto in un contesto di dividendi crescenti, che quest'anno hanno raggiunto come previsto 7,75 cent (in tutto 241 milioni, l'esatto ammontare pro quota messo a bilancio dai Comuni soci), nel 2021 arriveranno a 8 cent e poi saliranno con un tasso medio annuo minimo garantito del 5%.

Ieri il cda di A2A si è riunito e ha approvato l'ultimo bilancio prima del probabile cambio ai vertici deciso dai sindaci di Milano e di Brescia, che complessivamente controllano il 50% della multiutility. Non solo, il board attuale lascia “in eredità” un piano strategico che - si suggerisce - il nuovo cda (che verosimilmente verrà nominato dall'assemblea a inizio giugno) dovrà riesaminare sia alla luce dei possibili cambiamenti nell’organo di governo sia per le possibili evoluzioni del Covid-19. Riguardo la pandemia, in ogni caso, sono già stati attivati meccanismi di mitigazione del prevedibile calo dei consumi elettrici (-15% da inizio anno in Italia, addirittura -25% al Nord, ha precisato il Ceo Valerio Camerano) ma ci si attendono comunque impatti «contenuti» data l’ampia diversificazione del business di A2A.

Il nuovo piano, nel dettaglio, prevede un incremento della capacità produttiva da rinnovabili fino a 500 MW, un aumento dei clienti finali fino a 5 milioni, cioè il 10% a livello nazionale post liberalizzazione, un consolidamento della leadership nell'economia circolare e un riequilibrio del mix tra elettricità e gas nella filiera delle reti. L’Ebitda salirà di 434 milioni grazie al contributo di tutte le filiere: in questa stima non vengono computati i margini aggiuntivi che potrebbero arrivare dall’M&A, dove a livello territoriale A2A sta negoziando joint venture in Brianza e in Veneto. «Nonostante la situazione generale lavoriamo alacremente su entrambi i dossier», ha ricordato il presidente Giovanni Valotti. Inoltre, l’attuale piano si autofinanzierà: nel 2024 il debito si stima a 3,77 miliardi con un rapporto sull’Ebitda pari a 2,3 volte. «Un piano costruito attorno al Dna di A2A con una riduzione del profilo di rischio industriale grazie al bilanciamento tra produzione e vendita del gruppo: in sostanza più rinnovabili, più clienti, più economia circolare», ha sintetizzato Camerano.

Questo business plan arriva dopo un anno record, in cui l'Ebitda è rimasto stabile a 1,23 miliardi nonostante il venir meno di incentivi per 100 milioni, gli investimenti sono cresciuti a 627 milioni e l'utile netto ha toccato appunto il nuovo record a 389 milioni. «Questo bilancio porta a compimento un percorso iniziato nel 2014 con il primo piano industriale di A2A che aveva come obiettivo il 2020. Ci siamo arrivati mantenendo le promesse: raddoppiando i dividendi per tutti i soci e gli investimenti annuali», ha commentato Valotti, ricordando che oggi il board ha deciso di destinare ai Comuni di Milano, Brescia e Bergamo 2 milioni per il Coronavirus.

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