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Autostrade, la tentazione Brebemi per la spagnola Abertis

di Laura Galvagni

Con l’operazione A4 Holding Abertis ha messo un primo importante piede in Italia nel settore delle autostrade. Un’operazione a lungo meditata e che troverà definitivo compimento con il prossimo sigillo del Cipe. Nel radar del gruppo, tuttavia, sarebbe finito un altro asset che potrebbe rivelarsi particolarmente strategico in un’ottica di sviluppo della presenza spagnola sul suolo della penisola: la Brebemi.

L’autostrada, che pure naviga in acque agitate, in tempi rapidi dovrebbe venir collegata direttamente con la Serenissima, il pezzo più pregiato della A4 Holding. Per questo, tanto più in presenza di ulteriori piani di sviluppo della Teem, la Tangenziale esterna che collega la A1 con Brebemi, la Milano-Brescia potrebbe rivelarsi una tratta interessante sulla quale investire. A patto che i tasselli chiave vengano messi al posto giusto. Ma per comprendere se ciò avverrà servirà ancora qualche mese. Intanto, il gruppo iberico avrebbe iniziato a studiare il dossier.Brebemi è controllata da Autostrade Lombarde, che ha circa il 79% della A35, e a sua volta la capogruppo è partecipata al 42,4% da Intesa Sanpaolo. Per Ca’ de Sass, evidentemente, la partecipazione non è una quota strategica piuttosto è un’attività che, a fronte di un’offerta adeguata, potrebbe essere tranquillamente valorizzata.

Al momento non risultano contatti specifici sul tema, tuttavia, più osservatori indicano come plausibile un prossimo confronto. Seppure in tempi non strettissimi. In diversi ritengono infatti che prima vada metabolizzata l’operazione sulla A4 Holding, il cui schema, tra l’altro, potrebbe essere replicato anche per questa nuova eventuale occasione. Tanto più che una parte degli interlocutori sono i medesimi, vedi Intesa Sanpaolo che era presente nella Serenissima sia in maniera diretta che indiretta. Il gruppo iberico si è assicurato il 51,4% del tratto a tre corsie che collega le città di Brescia e Padova (la terza per volume di traffico in Italia), e l’A31, gli 86 chilometri dell’Autostrada della Valdastico, pagando in tutto 594 milioni di euro. Somma, però, che verrà corrisposta, fatta eccezione per 5 milioni che verranno versati al closing, a gennaio 2023. Anche se i venditori, in realtà, incasseranno la cifra subito grazie alla mediazione di una società di factoring che anticiperà la cifra. Proprio l’architettura finanziaria della transazione ha permesso di assegnare all’asset una valutazione leggermente più rotonda.

Ciò potrebbe avvenire, nel caso, anche per Brebemi. Autostrade Lombarde è iscritta nel bilancio di Intesa Sanpaolo a un valore di 143 milioni di euro. L’azienda, tuttavia, ha chiuso il bilancio 2015 con conti in rosso. Per Abertis sarà dunque fondamentale capire se nel 2016 si sia innescata l’auspicata inversione di tendenza sul tratto che collega Milano e Brescia. Autostrade Lombarde, infatti, ha archiviato il passato esercizio con una perdita di 66 milioni di euro, complici oneri finanziari che al momento sono quasi doppi rispetto ai ricavi. La società ha infatti 1,4 miliardi di euro di debito con le banche, tanto che la quota di Brebemi è di fatto quasi interamente in pegno. L’esposizione costa oltre 90 milioni di interessi l’anno rispetto a un giro d’affari che lo scorso esercizio si è attestato di poco sopra i 50 milioni di euro. Di qui, la forte perdita registrata nel 2015. Numeri che, però, potrebbero mutare a fronte di un importante cambiamento nei dati di traffico. Certo, difficile che ciò possa avvenire a stretto giro ma certamente l’inversione di tendenza potrebbe essere favorita dal prossimo collegamento diretto con la Brescia-Padova.

L’eventuale interesse di Abertis per Brebemi, infine, potrebbe anche incontrare il favore della famiglia Gavio, socia di Brebemi e in ottimi rapporti con il gruppo spagnolo.

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