Progettazione

Società di progettazione alla prova della pandemia tra fusioni e concordati: ecco cosa è successo nel 2020

Il complicato anno appena passato ha determinato meno novità societarie di quello che ci si poteva aspettare

di Aldo Norsa

Gli sconvolgimenti del 2020 hanno determinato nell'offerta di servizi di architettura e di ingegneria meno novità societarie di quello che ci si poteva aspettare. A dimostrazione di un sostanziale "arrocco" dei principali operatori in attesa che si chiarisca non solo il quadro politico ma più specificamente la destinazione delle risorse del Recovery Plan e le modalità con le quali saranno effettuati gli investimenti.

Nell'architettura (ancora caratterizzata da un'impostazione più autoriale che imprenditoriale delle società) le novità dell'ultimo anno sono sostanzialmente due. In positivo la fusione, nel settembre 2020, tra le società Citterio-Viel & Partners e Citterio-Viel & Partners Interiors in una nuova realtà con la sigla ACPV che diventa (retrospettivamente) la numero uno per fatturato. In negativo la messa in liquidazione (per fortuna l'unica) nel luglio 2020, della società Apostoli Engineering, 147° in classifica.

Nell'ingegneria le novità sono più numerose, dato il carattere imprenditoriale di molte realtà e il più ampio spettro di mercato (anche industriale). Se il 2020 si è aperto con una notizia positiva: il perfezionamento dell'acquisto da parte di Maffeis Engineering (controllata dal gruppo mediorientale Dar), 54° in classifica di Soil Engineering, 173° in classifica, aggiungendo la geotecnica alle sue competenze multidisciplinari nel civile, ne sono seguite purtroppo tre negative.

La storica società Lotti (fondata nel 1957), dopo aver affittato nell'ottobre 2019 un ramo d'azienda a Via Ingegneria (62° in classifica) ha chiesto il concordato preventivo nel febbraio 2020. Net Engineering, 14° in classifica (partecipata al 20 % da Assicurazioni Generali) è stata costretta a vendere la società tedesca Spiekermann, che aveva acquistato nel luglio 2007, al gruppo Dorsch, mantenendo in Germania la sola Seecon Ingenieure, acquistata nel luglio 2018. Ma soprattutto Spea Engineering (sesta in classifica), in difficoltà in seguito al crollo del viadotto Morandi nell'agosto 2018, è stata "depotenziata" dal gruppo Aspi (Atlantia) in vista di una liquidazione che lascia il punto interrogativo del destino della ex-AdR Engineering (con cui si era fusa nel maggio 2015), specializzata in progettazione aeroportuale. Quest'ultimo sviluppo porta però con sé una notizia positiva: nel dicembre 2020 un ramo aziendale di Spea Engineering è stato trasferito alla nuova società Tecne (creata ad-hoc da Aspi) che ha grandi ambizioni e ha lanciato una vistosa campagna di reclutamenti di giovani talenti.

Le attese per il 2021
La lunga "apnea" dello scorso anno potrebbe terminare quando le prospettive di uscita dall'attuale emergenza sanitaria (e politica) si chiarissero. E operazioni di m&a attualmente congelate potrebbero tornare di attualità. Non tanto nell'architettura, dove malgrado il proseguire delle aggiudicazioni di edifici prestigiosi a grandi società straniere le italiane non riescono ancora a reagire crescendo di dimensioni e diventando più competitive, quanto nell'ingegneria. I nomi che si evocano in vista di un'ulteriore crescita esterna sono sostanzialmente quelli che già hanno acquistato con successo altre realtà imprenditoriali complementari o comunque hanno soci gruppi finanziari potenti. In ordine di posizionamento in classifica: Italferr (prima), Italconsult (terza), Rina Consulting (quarta), Proger (quinta), Dba Group (settima e unica quotata in Borsa), Manens-Tifs (10°), Artelia Italia (15°) e Golder Associates (18°), le uniche filiali straniere veramente interessate allo shopping), Seingim (56°), …
Nell'attesa di questi sviluppi societari pubblicheremo informazioni sugli interventi più importanti (in Italia e all'estero) che le società di architettura e di ingegneria sono riuscite a concludere (o ad avviare) pur nel perdurare dell'emergenza di mercato.

Il mercato nazionale
Intanto, una prima valutazione della congiuntura nell'annus horribilis 2020 per quanto riguarda le società di progetto è possibile incrociando le evidenze dell'annuale "Report / Classifiche" della società di ricerca Guamari con le due pubblicazioni annuali dell'associazione Oice (la "Rilevazione sul settore" e il "Report on Foreign Activities").

Premesso che il 2019 si era chiuso, secondo Guamari, con risultati soddisfacenti (almeno per quanto riguarda le prime 200 società di architettura e le prime 200 di ingegneria), sintetizzabili rispettivamente in un più 9,3 % e più 7,1 % del fatturato nei due casi, il 2020 secondo l'Oice ha confermato la crescente "centralità del progetto" nel mercato delle costruzioni. Infatti, sul fronte della domanda i soli bandi pubblici di progettazione sono cresciuti del 10,5 % in numero e ben dell'82 % in valore! Su quello dell'offerta l'associazione di categoria stima che la produzione, pur subendo un'improvvisa interruzione delle dinamiche di crescita, sia calata meno del 6 % e l'occupazione, in controtendenza, sia aumentata del 4 %. Prestazioni queste migliori di quanto si era temuto nei mesi del primo "confinamento" nazionale, anche perché il lavoro da remoto era già nel dna di questo tipo di aziende. Nello specifico ha aumentato il suo peso la produzione nel settore dei trasporti e diminuito invece nell'energia (che comunque vaIe quasi il doppio) e nell'edilizia (che incide per l'11,1 % del totale).

Questo spiega il minor pessimismo per il futuro dell'imprenditoria di progetto pur a fronte dell'esplosione di una pandemia sanitaria che ha segnato almeno dieci mesi dello scorso anno e continua a causare ostacoli alla ripresa economica in questo primo scorcio del 2021. Minor pessimismo dovuto al fatto che, per realizzare gli obiettivi di rilancio del Recovery Plan, è essenziale sviluppare la progettazione e la consulenza tecnico-economica prima di poter effettivamente aprire cantieri. E non solo grandi o infrastrutturali, perché anche il mercato più diffuso della ristrutturazione edilizia può interessare, con le opportune economie di scala, l'ingegneria organizzata grazie all'introduzione del superbonus 110%.

Il volano dell'esportazione
Considerando che l'attività all'estero è stata (e continua a essere) più penalizzata di quella nel mercato interno per il sostanziale blocco degli spostamenti internazionali, le società con filiali permanenti in giro per il mondo (45 su 200 nel caso dell'architettura, 60 per l'ingegneria secondo Guamari) hanno potuto consolidare la loro presenza facendo leva anche sugli italiani "espatriati". Malgrado questo la quota del fatturato all'esportazione, secondo l'Oice, già scesa dal 63 % nel 2018 al 60 nel 2019 dovrebbe essersi ridotta al 56 % nell'anno appena concluso. Riducendo il suo ruolo di "valvola di sfogo" anche per una crisi dei prezzi del petrolio e del gas (che colpisce aziende italiane per le quali l'energia rappresenta il 71 % delle esportazioni) che si è sommata a quella generale causata dal covid-19. L'Oice scrive al proposito di "doppio shock: pandemico e petrolifero" e valuta si pensa che questo trend decrescente continuerà nel 2021 (non invogliando nuovi soggetti ad affacciarsi al mercato estero). Ma al contempo le società già radicate esprimono l'intenzione di mantenere i presìdi e rafforzarli, a cominciare dai Paesi (Cina in testa) che prima degli altri stanno uscendo dalla crisi, contando su una ripresa del mercato nazionale che compensi le perdite di fatturato estero e le renda più competitive.


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