Progettazione

Architettura in crescita prima della pandemia: il fatturato della Top 200 su del 9,3%

Lombardini 22 in vetta con 18 milioni. Ma con i dati aggregati il primato spetterebbe a Renzo Piano (52 milioni), seguito da Citterio-Viel (20,3)

di Aldo Norsa

Nell'attesa di analizzare i preconsuntivi di un anno difficilissimo come il 2020 i dati definitivi del 2019 tratti dai bilanci delle prime 200 società di architettura (e design) confermano, se ce ne fosse bisogno, che sono meglio attrezzati per affrontare il mercato i professionisti che scelgono le forme societarie (dando garanzie patrimoniali ai clienti e finanziarie agli istituti di credito) di quelli che restano singoli o semplicemente si associano.

Anche se non si è ancora diffusa la mentalità di un passaggio ulteriore: le acquisizioni e fusioni tra società (a differenza per esempio di quanto avviene diffusamente nelle professioni giuridiche) né di confluire in gruppi tanto grandi e diversificati da offrire un potenziale moltiplicatore di opportunità. Seguendo due esempi che però risalgono al 2018: l'ingresso di Crew (Cremonesi Workshop) in Italferr e di Magnoli & Partners in Edison.

La classifica di quest'anno si conferma eterogenea, come d'altronde è poliedrico l'esercizio della professione di architetto (non a caso rappresentata da un Consiglio nazionale che include anche pianificatori, paesaggisti e conservatori). Per non dimenticare la redditizia professione del design a tutte le scale, da quello navale, all'arredamento, agli allestimenti, alla grafica, all'immagine coordinata. Rispetto all'altra grande categoria professionale che interviene nell'ambiente costruito - l'ingegneria - nella classifica allegata sono incluse tutte le società nel cui fatturato domina l'architettura pur assicurando anche tutta l'ingegnerizzazione del progetto. Queste, ovviamente "non autoriali", vedono ai vertici società "borderline" quali, in ordine decrescente: Starching, ATIproject, Hydea, Gpa, General Planning, Spi, Crew, Tekne...

Limitandosi all'architettura con la "a" maiuscola la grande distinzione è tra le società che si fregiano del nome dell'autore e quelle che preferiscono una sigla (talvolta formata dalle iniziali dei fondatori talaltra più fantasiosa ed evocativa). Tra le prime, dopo Renzo Piano, Antonio Citterio e Patricia Viel, ecco comparire Mario Cucinella (MC A), Massimiliano Fuksas, Paolo Asti, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Matteo Thun, Stefano Boeri, Michele De Lucchi, David Chipperfield (unico grande architetto straniero che ha mantenuto una società in Italia), Carlo Ratti, Amedeo Schiattarella, Marco Piva, Flavio Albanese, Alfonso Femia, Gianmaria Beretta … Tra i progettisti che non iscrivono il loro "nome in ditta" si segnalano: Progetto Cmr (Massimo Roj), Archea (Marco Casamonti), Park Associati (Filippo Pagliani e Michele Rossi), Genius Loci (Andrea Grassi), Piuarch (Francesco Fresa, German Fuenmayor, Gino Garbellini, Monica Tricario)…

I numeri delle top 200
Ecco le principali evidenze della classifica pubblicata nel Report 2020 on the Italian Construction, Architecture, and Engineering Industry a cura dell'autore e scaricabile dal sito www.guamari.it .

Nel 2019 le maggiori società di architettura italiane totalizzano un fatturato di 473,7 milioni (più 9,3 %) ma confermano ancora una volta quanto siano ridotte le loro dimensioni in confronto ai grandi competitor internazionali. Basti pensare che la statunitense Gensler, che guida la classifica mondiale di Enr, fattura 1,5 miliardi di dollari, quasi tre volte quanto le nostre prime 200.

Ma se i ricavi crescono la redditività non si dimostra altrettanto brillante: l'ebitda infatti si riduce, anche se di un trascurabile 0,8 %, e gli utili dell'8,6 % (ma sono solo 17 le società in perdita di cui una, Apostoli Engineering, in liquidazione da giugno).
Decisamente migliore del conto economico è invece lo stato patrimoniale: la posizione finanziaria netta si conferma attiva migliorando addirittura del 75,1 % e il patrimonio netto cresce del 13,8 %.

Le migliori prestazioni
Se Lombardini22 guida per il secondo anno la classifica ufficiale per fatturato, altre società si segnalano per risultati di rilievo a partire da quelle che sono cresciute di più. Nel 2019 ben cinque più che raddoppiano i ricavi senza essere tra le più note: Pelizzari, società di interior design (più 185,8 %), Studiomemo, società di design guidata da Roberto Tapinassi e Maurizio Manzoni (156 %), Scandurra Studio Architettura (132,4 %), Politecna Europa, che associa architettura e ingegneria ed è stata fondata da Luca Massimo Giacosa e Pietro Putetto (117,3) e Geza – Gri e Zucchi Architettura, operante solo dal 2018 (115,2 %).

Va anche segnalato che essendo i bilanci da cui è compilata la classifica "civilistici" la graduatoria sarebbe differente se si considerassero, soprattutto per quelle al vertice, fatturati "aggregati" espressi da più società facenti capo alla stessa proprietà nonché da quanto prodotto con filiali all'estero. Con questo calcolo la vetta spetta anche nel 2019 a Renzo Piano Building Workshop che fattura molto di più con la branch francese (in cui confluisce quella statunitense) arrivando a 52 milioni, seconda diventa ACPV (Antonio Citterio Patricia Viel) che considerando le società di architettura e interior design (ufficialmente fuse questo settembre) si porterebbe a 20,3 milioni, Lombardini22 scende al terzo posto perché i diversi marchi con cui opera sono già compresi nel fatturato civilistico, seguita da Progetto Cmr che con l'aggiunta della filiale cinese sale a 14 milioni e da One Works.

Chi vince all'estero e per redditività
Il primato dell'internazionalizzazione spetta a Rpbw, che lavora ormai esclusivamente all'estero, seguita da Lissoni Casal Ribeiro, (88,5 %) e altre realtà meno note: Officina Architetti, affermata a Bogotà, città del fondatore Hembert Penaranda (88,2 %), Rbsgroup Italia (filiale di una società tedesca che fa capo al gruppo dell'ingegneria Drees & Sommer, anch'esso presente in Italia, 82,2 %) e Planet Idea (79,6 %).
Quanto alla redditività, il miglior ebitda margin (margine operativo lordo su fatturato) è quello di Duccio Grassi Architects, con spiccata vocazione al retail (59,1 %), seguita da Novembre Studio, (dal marzo 2019 separata dalla società di interior) (58 %) e Emilio Pizzi Team Architects (55,4 %). A livello di utile netto su fatturato (net margin) davanti a Novembre Studio e Duccio Grassi Architects si pone Ad Architettura, fondata da Massimo Castagna (43,3 %).

In termini di posizione finanziaria netta, se ben 90 società possono vantarne una attiva, le migliori in valore assoluto spettano a ATIproject in sintonia con la sua accelerata crescita (4,4 milioni), Zuccon International Project che progetta yacht (3,9 milioni), Lombardini22 (3,5 milioni), Citterio Viel & Partners Interiors (2,8 milioni) e Hydea (2,5 milioni).

Quale futuro
Piccole ma intraprendenti e creative le società di architettura italiana non fanno certo conto solo sull'asfittico mercato nazionale: ben 45 delle prime 200 hanno presìdi stabili all'estero in ogni continente (con l'esclusione dell'Australia), 14 in Asia; direttamente dall'Italia le 37 società che lo dichiarano esportano per il 37,6 % del fatturato. Né si limitano a piccoli (anche se prestigiosi) incarichi perché il gotha "autoriale" si è affermato nel mondo anche nella progettazione degli edifici più sfidanti - i grattacieli – ottenendo le credenziali per fronteggiare anche in casa la concorrenza dei grandi nomi stranieri. Quest'ultimo è il caso di Renzo Piano, Antonio Citterio e Patricia Viel, Mario Cucinella, Massimiliano Fuksas, Stefano Boeri, Marco Piva ...

Traguardando il 2021, pronte a promuoversi ancor più all'estero cominciando dai Paesi dove la pandemia è in ritirata, le società di architettura (come quelle di ingegneria) stanno soffrendo del "confinamento" meno di altre realtà imprenditoriali, a cominciare dalle imprese di costruzioni con tutti i problemi logistici che devono affrontare, perché si erano già attrezzate a lavorare da remoto e possono contare nel mondo su una rete di professionisti italiani espatriati apprezzatissima.


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