Urbanistica

Bagnoli, riavviate le bonifiche: la fine lavori prevista nel 2024 potrà essere anticipata

Disponibilità finanziaria di 400 milioni sufficiente per i prossimi due anni

di Vera Viola

«Possiamo contare su una disponibilità finanziaria di 400 milioni di euro, che è una cifra sufficiente per i prossimi due anni. Per arrivare al termine della bonifica ne servono altri 700», arriva presto al dunque il commissario straordinario per la bonifica di Bagnoli, Francesco Floro Flores, nel corso di una visita all’area della ex cittadella dell’acciaio.

«Sono in corso contatti con la struttura del ministro Carfagna per verificare come reperire i fondi». E ancora: «Il Recovery plan è una opportunità che sto caldeggiando, ma non è semplice, siamo in ritardo, il 15 aprile dovremmo presentare i documenti. Altrimenti dobbiamo guardare ai fondi della Comunità Europea».

La riqualificazione di Bagnoli è storia ormai antica. Ma il commissario Floro Flores vuole cambiare la narrazione e passare alla documentazione di ciò che è stato fatto dall’ottobre 2018 data della sua nomina fino ad oggi, passando per la lunga pandemia. Allora gran parte delle aree era sotto sequestro della magistratura e su Bagnoli c’era un contenzioso molto aspro. Oggi, in primo luogo, sono stati recuperati 320 milioni del PO Ambiente, sbloccati con la delibera CIPE n. 13/2019. Queste risorse si sono aggiunte ai 71 milioni: tutto ciò che c’era in cassa due anni fa. Ci sarebbero poi 45 milioni che il Comune dovrebbe versare da tempo e che si è impegnato a concedere. Ma il dato interessante è che sono partite le bonifiche. La grande area è divisa in lotti, in base alle caratteristiche dell’inquinamento da rimuovere. In particolare, è partita la bonifica vera e propria delle aree ex Morgan ed ex Eternit: due interventi che valgono in totale circa 22 milioni. Per fine anno, mette nero su bianco il commissario: «tutte le opere saranno state aggiudicate. Il cronoprogramma di Floro Flores è ambizioso: era previsto il completamento delle bonifiche a fine 2024. Ma – dice – si potrebbe anticipare al 2023. Per poi procedere per lotti il completamento in modo da renderli fruibili piu rapidamente.

Resta un nodo irrisolto e riguarda la colmata, i fanghi accumulati nello specchio d’acqua antistante l’area del mostro d’acciaio. «La legge ci impone di rimuoverla, ma finite le bonifiche di terra, credo che una riflessione sulla colmata di Bagnoli andrà fatta. La colmata non inquina, è statica, e potrebbe essere più rischioso per l’ambiente rimuoverla che tenerla lì. Oltre ai costi ingenti per toglierla, ben 141 milioni di euro». Tema delicato: gli ambientalisti vogliono che la colmata venga rimossa, ma il trasferimento è complesso e costoso.

In compenso si avvicina la pubblicazione della graduatoria provvisoria del Concorso Internazionale di idee per il disegno del nuovopaesaggio di Bagnoli. E ora trovano un gestore anche le opere che erano state realizzate e poi abbandonate a un passo dalla inaugurazione: il “Turtle Point” è andato alla Stazione Zoologica Anton Dohrn; il Parco dello Sport dovrebbe andare alla Università Federico II.

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