Urbanistica

Imprese in crisi, il concordato Astaldi finisce in Cassazione

Aduc, con gli obbligazionisti (40 mln), ha notificato un ricorso in Cassazione contro il concordato

di My.L.

Sarà l'ultimo tentativo disperato. Oppure la messa in pratica del proverbio «chi la dura la vince». O, più prosaicamente, un modo come un altro per arrivare a una transazione e portare a casa qualcosa in più. Sta di fatto che gli obbligazionisti di Astaldi non lasciano la presa neppure dopo che il Tribunale di Roma ha omologato il concordato preventivo in continuità di Astaldi che loro ritengono - con molte argomentazioni in effetti - iniquo e per loro svantaggioso. Così ieri Aduc, insieme a obbligazionisti che detengono bond per il valore nominale di 40 milioni assistiti dall'avvocato Massimo Fabiani, ha notificato ad Astaldi e ai commissari un ricorso in Cassazione per contestare proprio il concordato.

Bene inteso: con questo ricorso si possono contestare non i vizi di merito, bensì i soli vizi del provvedimento di omologa. Con il giudizio di omologazione il Tribunale è infatti tenuto a verificare la regolarità formale di tutti gli atti compiuti (i decreti del Giudice Delegato emessi nel corso della procedura, le operazioni di voto ecc.) e la loro conformità alla legge. E dato che secondo Aduc (ma anche secondo il Comitato Bondholder Astaldi) il concordato presenta molte carenze, è partito il ricorso. L'ultima parola alla Cassazione.

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