Amministratori

Effetto Covid sul sistema dei trasporti locali: mobilità ridotta di un terzo

È quanto emerso nel corso del quarto Digital Event della piattaforma «Italia 2021 - Competenze per riavviare il futuro»

di Marco Morino

L’impatto della pandemia di Covid-19 sul sistema dei trasporti è stato e continuerà a essere particolarmente rilevante: in epoca pre Covid i flussi di passeggeri sul sistema della mobilità collettiva erano pari a circa 15 milioni di spostamenti al giorno sul trasporto pubblico locale (tram, bus, metropolitane) e quasi 3 milioni sul sistema di mobilità a media/lunga percorrenza (ferroviario, aereo e su gomma). Oggi i volumi sono ridotti a circa un terzo nel caso del Tpl e a un livello ancora inferiore nel caso del trasporti su medie/lunghe distanze. Secondo l’indagine Doxa per l’Autorità di regolazione dei trasporti, oltre il 70% del campione intervistato ha dichiarato di considerare «molto meno sicuri» o «meno sicuri» rispetto alla situazione pre Covid tutti i mezzi di trasporto collettivi. La percezione di insicurezza è quasi altrettanto forte anche per car pooling, car sharing e servizi taxi. È quanto emerso nel corso del quarto Digital Event della piattaforma “Italia 2021 - Competenze per riavviare il futuro”, organizzato ieri da PwC e dedicato al settore della mobilità. All’iniziativa hanno partecipato la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, e numerosi manager di aziende di trasporto nazionali e del trasporto pubblico locale. PwC Italia propone dieci priorità di azione rivolte agli operatori del settore della mobilità per cogliere le opportunità di crescita in uno scenario di «nuova normalità».

In primo luogo va ricreata la fiducia nel sistema dei trasporti collettivi, rendendolo permanentemente più sicuro, per evitare che si consolidi uno spostamento verso la modalità stradale privata – non sostenibile in termini di congestione e di impatto ambientale. La ministra De Micheli ricapitola le risorse stanziate dal governo per coprire la voragine che si è aperta nei conti delle aziende del Tlp a causa della pandemia: «Il trasporto pubblico locale - spiega la ministra - ha un apposito fondo che è stato inizialmente incrementato con 500 milioni (Dl Rilancio) e nel decreto Agosto sono stati stanziati altri 400 milioni. Quando in sede di conferenza unificata abbiamo trovato l’accordo sulle linee guida per il Tpl, le Regioni ci hanno chiesto 300 milioni aggiuntivi per arrivare complessivamente a una copertura di 1,2 miliardi, oltre al fondo ordinario del Tpl che stiamo già ripartendo sulla base dei criteri concordati con le Regioni medesime. Il governo ha confermato alle Regioni nel verbale della conferenza unificata che riconoscerà sicuramente 200 milioni aggiuntivi in legge di Bilancio. Intanto però nel decreto che viene pubblicato oggi (ieri, ndr) consentiamo alle Regioni una autorizzazione di anticipazione di spesa fino a 300 milioni di euro a valere sul fondo previsto nel decreto Agosto. L’accordo con le Regioni è che faremo a novembre una verifica a consuntivo del reale fabbisogno». In crisi anche gli aeroporti, che scontano un calo molto forte del traffico passeggeri. Dice Valentina Lener, direttore generale di Assaeroporti, intervenuta all’evento di PwC: «Prevediamo di chiudere il 2020 con 60 milioni di passeggeri in meno, a fronte dei 200 milioni stimati ante Covid. L’Italia deve muoversi per non restare isolata: la Germania ha già stanziato 1,36 miliardi di euro a sostegno degli aeroporti».

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