Urbanistica

Superbonus: Fraccaro, speriamo di prorogare la scadenza ma niente modifiche a norma

Il sottosegretario al convegno degli architetti: «errore colossale» modificare ora la norma

di Massimo Frontera

«Ci sono tutti gli ingredienti per partire, non bisogna aspettate altre norme. Se dovessimo fare una norma per dire come fare l'asseverazione, non ne usciremo mai. Questo è un compito dei professionisti». Lo ha detto il sottosegretario Riccardo Fraccaro parlando al convegno dedicato al Superbonus del 110% promosso dagli architetti, rispondendo alle sollecitazione del presidente Giuseppe Cappochin su alcuni aspetti applicativi sui quali i professionisti hanno chiesto ulteriori indicazioni operative, in particolare sulla asseverazione del professionista e su uno schema tipo per la polizza assicurativa.

Alla richiesta di intervenire sulla norma con modifiche migliorative Fraccaro ha opposto un netto rifiuto. «Modificare ancora la norma sarebbe un errore colossale, significherebbe bloccare l'edilizia e ribloccare gli operatori», ha detto Fraccaro senza mezzi termini. «È meglio un piccolo errore, magari modificabile, se c'è, ma partire. Poi nella pratica concreta giorno dopo giorno vedremo di risolvere i problemi. Non entriamo nell'ottica di credere che se c'è un problema si risolve con una norma». Dal sottosegretario è invece arrivata una apertura sulla possibilità di una proroga del beneficio oltre il termine del dicembre 2021. «Speriamo di prorogare i termini per la scadenza», ha detto il sottosegretario. Parole molte netto anche sul tema dei controlli: «L'Enea - ha riferito il sottosegretario - sta facendo un grande lavoro per seguire i controlli sul campo». «Io voglio fare i controlli - ha aggiunto -. Non voglio che qualcuno speculi su questo».

«Va dato atto al Governo, ed in particolare al sottosegretario Fraccaro, di aver avuto l'intuizione del superbonus 110% quale strumento in grado di avviare interventi di efficientamento energetico nel settore delle costruzioni, incidendo anche positivamente sul mercato del lavoro dei professionisti», ha riconosciuto il presidente degli architetti Giuseppe Cappochin, che ha messo sul piatto le richieste della categoria per perfezionare l'opportunità. «Riteniamo indispensabile - ha detto il presidente degli architetti - una proroga degli attuali termini dello sgravio, perché è matematicamente certo che non sarà possibile dare risposta a tutte le domande che ci sono: oggi le imprese non hanno la capacità di dare risposta alle richieste». Altro punto delicato è l'indipendenza del professionista. «Chiediamo che venga introdotta nei confronti di finanziarie e imprese la terzietà del professionista, perché se il professionista deve certificare l'intervento deve avere l'indipendenza per farlo: è chiaro che se il professionista è pagato dall'impresa o la finanziaria non ci sono i requisiti per la sua indipendenza». Pertanto, ha concluso Cappochin, il professionista deve essere scelto dal committente».

Un'altra preoccupazione della categoria è per le asseverazioni dei professionisti. «Chi certifica i compensi dei professionisti?», chiede Cappochin. «Siamo preoccupati - ha aggiunto - perché abbiamo visto con l'Ape che ci sono attestati fatti con il ciclostile a 30-40 euro. Ci deve essere la corrispondenza tra compenso indicato dalle norme ministeriali e la prestazione erogata dal professionista». Infine, gli architetti hanno chiesto «uno schema tipo per le polizze assicurative».

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