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Acea, risultati in crescita: l’ebitda 2020 rivisto al rialzo

Grazie ai business regolati e, in particolare dall’idrico (acquedotto del Flora))

di Celestina Dominelli

Sfruttando la spinta derivante dai business regolati e, in particolare dall’idrico (irrobustito dal consolidamento integrale dell’acquedotto del Flora), Acea supera positivamente il test della semestrale senza particolari condizionamenti collegati al Covid. Anzi, la società guidata da Giuseppe Gola rivede al rialzo la guidance 2020 per l’ebitda, con una crescita attesa ora sopra l’8% rispetto al 2019 (nella parte alta dell’asticella indicata in precedenza), mentre gli investimenti sono confermati in linea con il 2019 e con l’ultimo piano industriale, come pure l’indebitamento stimato, a fine anno, tra 3,45 e 3,55 miliardi.

Quanto ai risultati, i primi sei mesi del 2020 fanno segnare un ebitda in rialzo del 13%, a 569 milioni, soprattutto, come detto, per via dell’allargamento del perimetro, un ebit in crescita del 7%, a 277 milioni, ricavi in salita del 4%, a 1,6 miliardi, mentre l’utile netto si attesta a 144 milioni, in progresso dell’1% rispetto al primo semestre del 2019. L’indebitamento, invece, è di 3,5 miliardi, in aumento di 465 milioni sul dato registrato al 31 dicembre 2019, e sconta gli effetti collegati agli investimenti (che, nel semestre, sono cresciuti del 20%, a 411 milioni) e delle dinamiche del cash flow operativo, ma anche il maggiore assorbimento di capitale collegato alla pandemia che ha prodotto un ritardo degli incassi dei clienti e un posticipo di quelli legati alle partite regolatorie. Un aumento che, ha chiarito l’ad in conference call, «sarà riassorbito quasi totalmente entro fine 2020».

Numeri solidi, quindi, che premiano il titolo in Borsa dove, ieri Acea ha chiuso con un 4,4 per cento e che, per dirla con le parole del nuovo ceo Gola, «mostrano una crescita strutturale a conferma della solidità dei fondamentali anche in un periodo di difficoltà dovuto alla crisi sanitaria». Una crisi che non ha impattato sui risultati del gruppo, già al lavoro, ha aggiunto l’ad, «sull’aggiornamento del piano industriale che prevediamo di illustrare al mercato il prossimo autunno, consapevoli del fatto che le utilities dovranno svolgere un ruolo centrale per la ripartenza del Paese».

Acea si accinge quindi ad affrontare i prossimi mesi senza timori, forte anche, come evidenziato ieri a valle del cda, di una struttura finanziaria solida con un debito regolato per l’82% a tasso fisso, in modo da assicurare la massima protezione da possibili volatilità, e con una durata media di 5,85 anni (mentre il costo medio è sceso dal 2,15% di fine 2019 all’1,82%). Un messaggio ribadito da Gola anche agli analisti. «Acea ha una solida struttura finanziaria e una liquidità che consente di coprire le maturities (scadenze, ndr) e il debito oltre il 2024», ha precisato il ceo che, poi, con uno sguardo al decreto semplificazioni, ha ricordato l’inserimento del raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera «come opera prioritaria. Ci auguriamo che partirà lo sviluppo dell’opera e noi ovviamente avremo un ruolo fortemente attivo».

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