Imprese

Da Italcer la superceramica che combatte batteri e Covid

l gruppo lancia Advance, la prima linea di prodotti con proprietà antivirali

di Ilaria Visentini

«Abbiamo iniziato a immaginare questo brevetto a inizio 2018, ancora prima dell'acquisizione di Ceramica Rondine, a fine 2019 lo abbiamo depositato e a settembre debutteremo sul mercato con la nuova linea di gres porcellanato antinquinante e antibatterico Advance. E se i test in corso negli Stati Uniti confermeranno i risultati fin qui raggiunti dal nostro team di ricerca, coordinato dal professor Lesci, Advance sarà anche la prima ceramica con proprietà antivirali». Così Graziano Verdi, cofondatore e amministratore delegato del gruppo Italcer – creato nel 2017 assieme ad Alberto Forchielli del Fondo Mandarin Capital Partners con l'obiettivo di dar vita a un cluster delle piastrelle di lusso made in Italy - annuncia l'arrivo della nuova collezione "Advance - Antibacterial & Bio-Air Purifying", con cui la società punta a realizzare 10 milioni di euro di nuovo fatturato nel giro di tre anni.

Le piastrelle antibatteriche e fotocatalitiche (in grado di abbattere le sostanze organiche inquinanti) non sono una novità sul mercato, «ma a differenza degli altri prodotti in commercio la nostra ceramica non sfrutta un composto fissato sulla superficie dopo la prima cottura, bensì un approccio biomimetico, utilizza cioè elementi minerali presenti in natura, come titanio, rame, nichel, stagno, mescolati direttamente nell'impasto e fissati grazie a un supporto di materiale poroso simile all'osso umano, che durante la cottura in primo fuoco a 1200 gradi acquisiscono proprietà antibatteriche e antinquinanti», spiega Isidoro Giorgio Lesci, ricercatore chimico bolognese di fama mondiale (sua la scoperta di una decina di anni fa per trasformare il legno in "bio-osso"), padre del progetto di Italcer.«Investiamo mediamente il 3% del fatturato in ricerca e in questi due anni abbiamo concentrato sul nostro brevetto Advance oltre un milione e mezzo di euro», precisa l'ad di Italcer, sesto gruppo italiano nel settore ceramico, 530 dipendenti, 205 milioni di euro di fatturato (80% export) e 32 milioni di Ebitda tra i marchi Ceramica Rondine, La Fabbrica Ceramiche, AVA, Elios Ceramica, Bottega e Devon&Devon. Una holding che negli ultimi tre anni ha investito 25 milioni di euro in tecnologie 4.0 e ne ha in programma ulteriori 30 nei prossimi tre anni.

La ceramica Advance ha già ottenuto la certificazione del Politecnico di Torino, che ne ha confermato le proprietà antinquinanti (riduce in tre ore del 20% la carica di ossidi di azoto grazie all'azione fotocatalitica) e antibatteriche (in otto ore abbatte il 99% della carica dell'Escherichia Coli, uno dei principali patogeni) ed è ora nei laboratori americani da cui si aspetta la conferma della sua capacità antivirale, in grado quindi di contribuire alla lotta contro la diffusione di Covid-19. «Nella letteratura scientifica ci sono già diversi studi che dimostrano come i sistemi fotocatalitici siano in grado di ridurre efficacemente la carica virale, entro sei settimane avremo i risultati dei test in corso in un ente americano specializzato, di riferimento internazionale nel settore ceramico», aggiunge il professor Lesci.In una fase storica in cui salute e sicurezza sono diventati il driver del mercato globale, la ceramica torna in auge per la sua igienicità intrinseca rispetto a tutti gli altri materiali (non per caso era usata già nell'antico Egitto come recipiente per cuocere, mangiare, lavarsi), «e ora, con questo brevetto – sottolinea Verdi – possiamo migliorare la sicurezza in ambito pubblico e privato, da pareti e pavimenti di casa a quelli di strutture sanitarie, scuole, aeroporti e spazi comuni indoor e outdoor».

Nonostante lo scenario mondiale quanto mai complesso dopo il lockdown, il gruppo Italcer vede già segnali di recupero sul mercato: «Fino alle prime due settimane di marzo stavano crescendo dell'8,5% in questo 2020 - conclude l'ad –, ma nelle ultime due settimane del mese, cruciali per la partenza dei cantieri primaverili, c'è stato un crollo e abbiamo chiuso il primo trimestre con un -2%. Il mese di giugno, per cui avevamo previsto un -30% rispetto a giugno 2019 si chiuderà invece con un -10% e a luglio torneremo già a crescere. In Germania siamo addirittura in linea con il budget del +10%».

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