Appalti

Appalti, codice anti-corruzione in Vaticano: albo imprese e commissari di gara su sorteggio (e a rotazione)

Papa Francesco vara «Motu Proprio» una nuova normativa organica di 86 articoli per l'assegnazione dei contratti

di Mau.S.

Anche il Vaticano si dota di un nuovo codice degli appalti. La nuova legislazione sui contratti gestiti dalla Santa Sede, promulgata con Motu proprio di Papa Francesco, arriva dopo quattro anni di lavoro condiviso tra i diversi enti vaticani. Le finalità della nuova legge, si legge nel testo del codice di 86 articoli (più 12 dedicati alla tutela giurisdizionale), sono: l'impiego sostenibile dei fondi interni, la trasparenza delle procedure di aggiudicazione, "la parità di trattamento e la non discriminazione degli offerenti, in particolare mediante misure in grado di contrastare gli accordi illeciti in materia di concorrenza e la corruzione".

Mentre il Governo è alla ricerca di formule innovative per semplificare la gestione dei lavori pubblici italiani, che scontano tempi biblici, la battuta sarebbe facile: il Papa brucia sul tempo Palazzo Chigi. In realtà, a un primo sguardo gli obiettivi del codice del Vaticano non sono molto dissimili da quelle del codice italiano del 2016. Le priorità, anche in questo caso, sembrano essere trasparenza e tutela della concorrenza, più che la celerità di affidamenti e realizzazioni. Tutt'al più un paragone si potrebbe azzardarlo sulla lunghezza del testo: 98 articoli contro 220 (allegati esclusi). Ma oltre è difficile andare.

Il nuovo codice degli appalti varato da Papa Francesco, informa il Vaticano, contiene misure contro il conflitto di interesse, gli accordi illeciti in materia di concorrenza e la corruzione. Così da evitare «qualsiasi distorsione della concorrenza e garantire la parità di trattamento tra tutti gli operatori economici». È prevista una centrale unica per gli acquisti e presso la Segreteria per l'Economia viene istituito un elenco dei dipendenti e degli incaricati professionali temporanei abilitati a svolgere la funzione di progettista perito e di membro della commissione giudicatrice. Saranno sorteggiati e parteciperanno a rotazione alle commissioni, sempre in base alle loro specifiche qualifiche professionali. Sono molto dettagliate - come spiega Vatican News - le "incompatibilità" con l'iscrizione all'elenco, tra le quali c'è la parentela "fino al quarto grado" o l'affinità "fino al secondo grado" di un soggetto riferibile a un operatore economico che abbia presentato offerta, e anche l'essere socio o l'esserlo stato nei cinque anni precedenti di un operatore economico che abbia presentato offerta.

La nuova normativa, ha sottolineato lo stesso Papa Francesco, «consentirà di ridurre in modo notevole il pericolo di corruzione di quanti sono chiamati alla responsabilità di governo e di gestione degli Enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano». che della Chiesa sono propri".

Per partecipare alle gare in Vaticano riguardanti appalti e contratti pubblici ci sarà un apposito Albo al quale gli operatori economici potranno chiedere di far parte. L'iscrizione allo stesso, e di conseguenza la partecipazione alle gare, non sarà consentita agli operatori economici che siano in quel momento sottoposti a indagini, a misure di prevenzione o condanne in primo grado per "partecipazione a un'organizzazione criminale, corruzione, frode, reati terroristici", per "riciclaggio di proventi di attività criminose" e "sfruttamento del lavoro minorile". Ma tra le cause di esclusione c'è anche il non aver ottemperato "agli obblighi relativi al pagamento di imposte o contributi previdenziali secondo le normative del Paese in cui si è stabilito", come pure risiedere o essersi stabilito in Stati "aventi regimi fiscali privilegiati".

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