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Battisti (Fs): «Cantieri più veloci, nuove emissioni per 1,7 miliardi»

L’ad di Fs: Gentile (Rfi) e Simonini (Anas) commissari per velocizzare subito un pacchetto di opere da 11 miliardi Traffico ridotto dell’80% per l’emergenza, chiederemo compensazioni

di Giorgio Santilli

L’approvazione rapidissima, per legge, degli aggiornamenti dei contratti di programma di Rfi e Anas consentirà di accelerare opere per 58 miliardi entro il 2023, la nomina degli amministratori delegati delle due società Gentile e Simonini a commissari straordinari pro tempore garantirà una procedura di approvazione più veloce per una quindicina di opere sul modello della Napoli-Bari, avvieremo con procedura accelerata e digitalizzata un totale di gare entro la fine del 2020 per 14,5 miliardi di Rfi e per 6 miliardi di Anas: così, con la collaborazione del governo, noi pensiamo di accelerare i nostri investimenti, favorire il rilancio dell’economia italiana e salvare il lavoro». L’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, spiega come in concreto intende accelerare le gare per 20 miliardi di investimenti che ha promesso nella lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Dobbiamo porre subito - dice - le basi per ripartire quando potremo allentare i vincoli di oggi, sfruttando queste settimane di rallentamento per rivedere tutti i progetti anche sotto il profilo del rischio sanitario», dice, dopo essersi lasciato alle spalle un bilancio record per il 2019 e ben consapevole di avere davanti, con il coronavirus, «un cambiamento radicale dei modelli della mobilità che negli ultimi anni aveva premiato il treno e ora tornerà a favorire l’auto».

Una battaglia che rischia di mettere in discussione gli ultimi dieci anni di Fs e che Battisti combatterà nei prossimi mesi sapendo «che nuovi protocolli di comportamento sociale dovranno essere impostati dopo l’emergenza di queste settimane e noi dovremo affrontarli con soluzioni innovative per ridurre la paura del viaggio, aumentare i livelli di sicurezza, proporre una nuova esperienza dello spostamento: useremo termoscanner alle stazioni, già installati oggi ma che saranno presenti ancora a lungo in futuro, regolamenteremo l’accesso ai treni tramite file come fanno già oggi i cinesi, faremo una revisione totale delle carrozze che abbiamo già cominciato con i costruttori dei treni sia per l’Alta velocità che per i pendolari, con l’obiettivo di favorire il distanziamento fra i passeggeri».

D’altra parte la battaglia per Fs è già cominciata se si guarda alle riduzioni di traffico per l’80% che abbiamo attuato in linea con le direttive del ministero dei trasporti: 85% nel trasporto regionale, 70% nel servizio universale e 82% nell’Alta velocità e nei servizi di mercato”. Un colpo durissimo non solo alle tendenze espansive del treno negli ultimi anni, ma anche al conto economico di Fs «per cui inevitabilmente chiederemo compensazioni al governo insieme all’accelerazione degli investimenti». Anche perché le Fs «stanno sostenendo lo sforzo del Paese in questo momento drammatico con l’aumento del 10% del trasporto nelle filiere dei farmaci e dell’alimentare, che non compensano il -20% del trasporto nel resto del manifatturiero, a partire dall’auto, ma tolgono dalla strada 120mila Tir solo per i prodotti alimentari». E intanto la battaglia al coronavirus si traduce, all’interno delle Fs, «in 500mila kit per i tamponi per tutti i dipendenti, nuove polizze assicurative per i lavoratori più esposti a rischi e addirittura la riconversione di uno stabilimento di Bologna per produrre mascherine».

Gli investimenti restano però la priorità, il principale tributo che oggi Fs può dare al Paese. «Ci renderemo conto presto che la vera priorità per l’Italia sarà salvare il lavoro», dice Battisti che scende nel dettaglio ed enumera una a una le grandi opere ferroviarie che saranno accelerate, partendo da cinque opere prioritarie, per un investimento totale di 5,3 miliardi sui 7,4 che saranno messi in gara quest’anno, cui si aggiungono manutenzioni straordinarie per 3,5 miliardi (2,5 sull'armamento ferroviario e 1 di opere civili). Undici miliardi di investimenti su cui si concentrerà il primo tentativo di accelerazione del gruppo Fs. Le cinque opere ferroviarie di serie A sono: il terzo lotto della Napoli-Bari da 1,8 miliardi con il raddoppio delle tratteIrpinia-Orsara e Orsara-Bovino; il primo lotto sull'itinerario del Brennero Fortezza-Ponte Gardena da 1,1 miliardi; la tratta Giampilieri-Fiumefreddo sull'itinerario Messina-Catania (1,6 miliardi); il raddoppio della Termoli-Ripalta sull'Adriatica da 500 milioni; il collegamento veloce con l'Aeroporto Marco Polo di Venezia da 300 milioni. A queste andrebbe aggiunto lo sforzo di accelerazione che Fs farà anhce sui cantieri già aperti: grandi opere come terzo valico e nodo di Genova (valore complessivo 6,85 miliardi) e Alta velocità Brescia-Padova (in tutto 8,7 miliardi).

C’è poi il versante stradale dove Anas punta a fare gare per 6,4 miliardi quest’anno e 7,2 il prossimo. «Una prima accelerazione - dice Battisti - l’abbiamo già avuta nei primi mesi di quest’anno, con l’avvio di gare per 500 milioni e altri 175 programmati ad aprile». Anche qui Battisti elenca alcune opere più importanti con la premessa che per la strada la quota di manutenzioni straordinarie, 4 miliardi su 6, è di gran lunga prevalente. Fra le opere greenfield Battisti ne cita quattro: il primo lotto da 250 milioni dell’ampliamento a quattro corsie della Falconara-Baraccola; il nodo ferrostradale di Casalecchio di Reno (stralcio nord) sulla statale 64 Porrettana da 155 milioni; i lavori sulla variante di Palizzi Marina (lotto 2) da 98 milioni; il lotto 4 del nodo di Tirano sull'accessibilità alla Valtellina da 143 milioni.

Si punta a preservare il dato del 24% di autofinanziamento sul totale di investimenti Fs «anche con l’emissione, cui si sta lavorando, di nuovi strumenti di finanziamento di mercato per un importo complessivo massimo di 1 miliardo e 780 milioni dopo il green bond dello scorso anno che valse 700 milioni». Saranno bond, ma non solo.

Buone notizie per le società appaltatrici. «Per favorire - dice Battisti - la liquidità delle società che eseguono i lavori insieme al ministero delle Infrastrutture stiamo verificando la portata di una misura che consenta di dare ossigeno e capacità finanziaria: misure che riconoscono un anticipo sui lavori ancora da eseguire, tutelando ovviamente le stazioni appaltanti».

«Ma anche altre novità di cui ci siamo fatti portatori - continua Battisti - auspichiamo che possano essere accolte dal governo come quelle ad esempio della task force per le gare e di una deroga al codice appalti che consentirà di verificare i requisiti dei partecipanti alla gara solo ex post, quindi solo sull’aggiudicatario. Sempre in tema di proposte che stiamo sottoponendo al governo ci tengo a sottolineare quelle che stiamo portando avanti anche a nome di tutti gli operatori del settore della mobilità come quella del riconoscimento di indennizzi agli operatori sia a mercato che quelli del trasporto pubblico locale».

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