Appalti

Autostrade/2. I dettagli dell'operazione A4: il veicolo Re,Consult e il nodo della Valdastico

di Franco Tanel

A4 Holding, la società concessionaria dell'Autostrada Serenissima Brescia-Padova e della A31 della Valdastico, in tutto 235 km, è da ieri ufficialmente controllata dal Gruppo spagnolo Abertis.
Lo hanno reso noto, con due distinte note, la stessa Abertis e il Gruppo Astaldi che attraverso la società veicolo Re.Consult Infrastrutture Spa deteneva il 44,85% di A4 Holding. Sono soci di Re.Consult anche Intesa San Paolo e la famiglia Tabacchi. Ha ceduto la propria quota azionaria del 6,5 % in A4 Holding anche la società Old Equiter, interamente nelle mani di Intesa San Paolo.

Abertis controlla così ora il 51,4% della società. Astaldi precisa che la propria quota di partecipazione in Re. Consult infrastrutture, che era pari al 31,85%, è stata valutata in circa 130 milioni di euro. L'operazione, che ha un valore complessivo di 549 milioni di euro e la cui completa liquidazione è prevista nel 2023, era stata annunciato nel maggio scorso, con un accodo preliminare (firmato il giorno 9), ma la chiusura definitiva era subordinata al realizzarsi di due condizioni: il nulla osta dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e il via libera da parte del Cipe al completamento verso nord, in Trentino, della Autostrada A31 Valdastico. Il primo è arrivato il 6 luglio scorso, mentre il Cipe ha dato via libera al prolungamento della Valdastico il 10 agosto scorso (il progetto deve ancora essere elaborato).
Il via libera Cipe consente soprattutto al Mit (d'intesa con la Commissione Ue) di confermare l'allungamento del contratto di concessione al 2026. Già ieri mattina l'assemblea dei soci ha nominato Carlos del Rio Carcano nuovo amministratore delegato di A4 Holding, mentre Astaldi ha fatto sapere di aver strutturato insieme a Intesa San Paolo e Famiglia Tabacchi una operazione di cessione del credito pro soluto che ha permesso l'incasso immediato, per quanto riguarda la propria parte, di 110 milioni di euro.
Nel corso di una conferenza stampa, svoltasi a Verona, l'amministratore delegato e vicepresidente di Abertis Francisco Reynes ha spiegato che la società spagnola ha in programma investimenti di circa 2 miliardi per A4 Holding, in gran parte legati alle previsioni di aumento di traffico per il futuro. Oggi il traffico medio sulla tratta Brescia-Padova è di 91 mila veicoli/giorno. Sollecitato su possibili altre operazioni in Italia, Reynes ha precisato: «Per il momento non ci sono altri progetti con nome e cognome, ma siamo aperti. Sappiamo che ci sono altre opportunità e analizzeremo i singoli progetti». L'AD di Abertis ha invece escluso interesse per una quota di Autostrade per l'Italia, perché la strategia del gruppo spagnolo si basa su tre pilastri: valenza industriale, controllo, e opportunità di crescita.

A4 Holding (che è partecipata anche da Province, Comuni e CCIAA del territorio, da Milano a Venezia) è valutata complessivamente circa 1,2 miliardi di euro. Il bilancio del 2015 ha chiuso con ricavi complessivi di circa 660 milioni di euro, e un Ebitda in crescita dell'11% rispetto al 2014 pari a 228 milioni. L'utile netto si è attestato a 42,5 milioni, in crescita del 28% rispetto ai 33 milioni dell'esercizio 2014. Anche il comparto TLC e IT del Gruppo ha registrato dei miglioramenti sia per Infracom che per A4 Mobility. Ma la parte del leone, naturalmente, la fa Autostrada Brescia- Padova che ha segnato ricavi superiori ai 400 milioni grazie anche ad un aumento del traffico del 4%, un Ebitda di 188 milioni (+18% rispetto al 2014) e un utile netto di oltre 48 milioni (+22% sul 2014).

Il Gruppo spagnolo Abertis è un colosso che opera in tutto il mondo nella gestione di autostrade a pedaggio e nelle infrastrutture per telecomunicazioni. Gestisce oltre 8,300 km di autostrade in Europa e nelle Americhe ed è il maggiore azionista di Hispastat, la principale società in America Latina di comunicazione satellitari. Detiene anche il 34% di Cellnex il più importante gestore neutrale in Europa di infrastrutture di telecomunicazioni per telefonia mobile, e visual broadcasting con oltre 15.000 torri di ripetizione. I ricavi complessivi del Gruppo nel 2015 hanno raggiunto 4,378 miliardi di euro con un Ebitda di 2,692 miliardi e un utile di 1.880 miliardi.
In attesa di vedere la sagoma del toro, simbolo spagnolo, sostituire quella del leone di San Marco nel logo della Autostrada Brescia -Padova, il nodo da affrontare dai nuovi soci di maggioranza nei prossimi mesi, è quello del prolungamento a nord della Autostrada A31 della Valdastico. Un prolungamento da sempre osteggiato per ragioni politiche ed economiche (anche se il più delle volte ci si è appellati a ragioni ambientali) dal Trentino. Nel febbraio scorso con la mediazione del MIT il Comitato Paritetico sulla Valdastico Nord ha approvato un accordo tra Regione Veneto, Provincia di Trento e lo stesso ministero in cui si è trovato un accordo che individua un "corridoio di interconnessione infrastrutturale" tra la Valle dell'Astico, la Valsugana e la Val d'Adige. Nel testo la parola "autostrada" non compare, venendo incontro alle richieste trentine, ma si parla di un collegamento appunto con la Valle dell'Astico.
In pratica dietro gli equilibrismi lessicali, la soluzione su cui si lavora è un prolungamento dell'autostrada A31 fino al confine con il Trentino. Da lì l'arteria proseguirebbe con caratteristiche probabilmente di superstrada, non a pedaggio, fino alla zona del Laghi di Levico e Caldonazzo, in Valsugana, per poi sbucare in Val d'Adige sulla statale 12 del Brennero a poche centinaia di metri dal casello della A22 del Brennero. Formalmente quindi nessun percorso autostradale collegherà la A31 alla A22 del Brennero, ma in realtà si tratterà di una superstrada a servizio anche del territorio locale. Rimane da capire a spese di chi sarà realizzata. Pare che in trentino pensino che il tutto dovrà essere a carico della società concessionaria, cioè ora degli spagnoli di Abertis, che grazie a questa soluzione hanno portato a casa il prolungamento della concessione, altrimenti già scaduta e quindi da mettere in gara, al 2026.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©