Appalti

Investimenti, Arpinge scommette sulle infrastrutture insieme ai fondi previdenziali

La società è stata fondata nel 2014 da Inarcassa, Eppi e Cassa Geometri. Nel 2019 ha conseguito ha investito oltre 80 milioni

di Marco Morino

La previdenza che investe in infrastrutture. E lo fa con numeri record, generando valore per gli azionisti e benefici per la collettività. È la missione di Arpinge, società avviata nel 2014 sotto forma di Spa per volontà delle Casse di previdenza tecniche, che rappresentano le principali professioni attive sul territorio: architetti, periti industriali, ingegneri e geometri. Inarcassa, Cassa Geometri ed Eppi, i tre soci fondatori di Arpinge, rappresentano complessivamente circa 267mila iscritti e gestiscono un patrimonio di oltre 14 miliardi di euro. Un potenziale finanziario enorme per rilanciare gli investimenti e l'economia reale del Paese. I principali settori di intervento di Arpinge riguardano l'efficienza energetica, le fonti rinnovabili e la mobilità urbana (parcheggi).«Il secondo triennio di vita di Arpinge – spiega al Sole 24 Ore l'amministratore delegato Federico Merola (confermato per un altro triennio alla guida della società) - si è chiuso formalmente nei giorni scorsi con l'approvazione del bilancio 2019 da parte dell'assemblea dei soci e il rinnovo delle cariche sociali».In termini contabili, il risultato di bilancio del 2019 per la capogruppo si caratterizza per ricavi di oltre 5,6 milioni di euro (+23% sul 2018) e un utile netto d'esercizio pari a circa 2,2 milioni di euro (+ 65% sul 2018), integralmente distribuito ai soci al netto della riserva obbligatoria del 5 per cento.

«Tale distribuzione - osserva l'amministratore delegato - è stata possibile in virtù delle scelte gestionali adottate dalla società in questi anni che hanno portato a un'ampia generazione di cassa del gruppo, alla rilevante disponibilità di riserve e alla resilienza di buona parte delle attività in portafoglio rispetto alla crisi da Covid-19». Accanto al positivo risultato di bilancio della holding, da segnalare come «tutte le società del gruppo - prosegue Merola - chiudano in utile e dispongano di ampie riserve e rilevante generazione di cassa, che per vincoli derivanti dai finanziamenti in essere o regole contabili risalgono lentamente verso la capogruppo». Guardando a livello aggregato i ricavi industriali complessivi sono stati pari a 30,2 milioni di euro nel 2019 (+61% sul 2018); gli utili netti di gruppo, pari a oltre 6 milioni di euro e le riserve disponibili accumulate negli anni a circa 37 milioni di euro. Con investimenti nominali per 157 milioni e un valore nominale complessivo – incluso il debito – di oltre 330 milioni Arpinge ha conseguito nel 2019 il record degli investimenti pari a oltre 80 milioni di euro, impiegati nei 12 mesi dell'anno. Grazie a tali investimenti, il gruppo oggi dispone di circa 100 MW di potenza istallata da fonti rinnovabili – per l'85% da fonte eolica – ed è il primo investitore italiano nel settore dei parcheggi. La durata di oltre 24 anni delle concessioni e dei diritti in portafoglio conferisce stabilità ai flussi di cassa. In termini di presenza geografica, il portafoglio è situato per il 56% al sud e per la parte rimanente nel centro-nord dove Arpinge partecipa ad operazioni di partenariato pubblico privato nei comuni di Bologna, Parma, Torino e Verona.

Da segnalare il posizionamento internazionale della società, che aderisce alla Long Term Infrastructure Investors Association (Ltiia), partecipa annualmente alla reunion del World pension fund council, aderisce al Forum della finanza sostenibile ed ha formalmente sottoscritto i Pri dell'Onu, stringenti per le valutazioni ambientali e sociali. «Abbiamo cercato di importare dall'estero – continua Merola - un modello diverso di fare investimenti, moderno, attendo all'industry e non solo alla finanza, capace di esaltare a presa diretta la relazione tra risparmio istituzionale e economia reale, attento a valorizzare il partenariato istituzionale a livello locale e soprattutto inserito nella dinamica internazionale dei principi dell'Onu. Le istituzioni italiane e la politica lo hanno capito? Ancora no. Eppure si tratta di un modello prezioso, che potrebbe dare un grande contributo all'uscita dalla drammatica crisi del momento. E noi ci siamo!».In termini di impatto del portafoglio, si stimano 64mila tonnellate di emissioni di CO2 evitate ogni anno sul fronte energetico – pari al fabbisogno medio annuo di 79mila famiglie – e circa 2mila tonnellate di emissioni di CO2 risparmiate e 37 km di strade liberate dalle auto mediamente in sosta per il settore mobilità.La stessa assemblea dei soci ha nominato Claudio Guanetti (Inarcassa) nuovo presidente in sostituzione di Valerio Bignami (Eppi), che resta tuttavia in Cda come pure Cristiano Massimiliano Cremoli (Cassa geometri). Inoltre è confermato Piergiorgio Cempella come presidente del Collegio sindacale, affiancato dai sindaci Giuseppe Grazia e Massimo Cavallari. Confermati anche i due membri indipendenti del Comitato investimenti, Marco Cecchi De Rossi e Giovanni Canepa.

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