Appalti

A Roma protocollo sulla sicurezza nei cantieri della Metro C

Istituito il comitato paritetico di controllo, presidio medico permanente, e un'assicurazione Covid-19. Protocollo ad hoc imprese-sindacati su procedure e produzione

di M.Fr.

(Articolo aggiornato alle ore 19:20)
I 29 aprile scorso tutte le imprese (a partire da Metro C Scpa) e le rappresentanze sindacali che lavorano nei cantieri della Linea C della metropolitana di Roma (Filca-Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil) hanno sottoscritto il " Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 ", che prevede l'istituzione del "Comitato di controllo Salute e Sicurezza". Quest'ultimo è un organismo paritetico, con compiti di vigilanza sulle misure anti-Covid attuate in cantiere, previsto dall'ultimo protocollo nazionale per le costruzioni sottoscritto tra imprese, sindacati, committenti e governo allegato al Dpcm del 26 aprile scorso sull'attuazione della Fase 2 . Inoltre in cantiere è stata concordata l'istituzione di un presidio medico permanente.

Le misure previste dal documento relativo ai cantieri della Metro C «si estendono a tutte le aziende affidatarie e sub affidatarie che possono organizzare sedi e cantieri permanenti e provvisori all'interno dei siti delle aree produttive». L'intesa, inoltre, dettaglia tutte le misure per la sanificazione dei diversi spazi di lavoro e di servizio: uffici, dormitori, mense, laboratori prove, spogliatoi, aree comuni, cabine di comando veicoli aziendali e di servizio. In tutti questi spazi e ambienti l'igienizzazione dovrà essere giornaliera (con l'unica eccezione delle cabine di comando dei mezzi d'opera e delle auto aziendali e di servizi, che hanno regole a parte e prodotti per la pulitura appositi). «Igienizzazioni giornaliere e sanificazioni periodiche» dovranno essere censite e comunicate in ogni ambiente su un foglio dovrà essere indicato anche il prodotto utilizzato.

Ascensori e montacarichi dovranno essere utilizzati da una persona alla volta. Ma negli spostamenti con i mezzi aziendali «non potendosi rispettare la distanza minima di un metro tra le persone, si raccomanda l'utilizzo da parte di tutti i viaggiatori di mascherine FFP2 e FFP3». Quanto all'attività di cantiere, il protocollo prevede che le imprese potranno «procedere alla rimodulazione dei livelli produttivi». Tutto quello che si potrà fare da remoto, e non presenti fisicamente in cantiere, dovrà passare alla modalità "smart working".


La firma dell'accordo, spiegano le organizzazioni sindacali, è arrivato alla fine di «un percorso di confronto costante, iniziato già dai primi giorni dell'emergenza Covid che ha garantito e garantirà un presidio democratico di controllo sulla salute e sulla sicurezza di tutti i lavoratori impegnati nei cantieri della Metro C».

«Il Comitato sarà uno strumento democratico di partecipazione, fondamentale per dare gambe al Protocollo sottoscritto e per monitorare una situazione tutta in divenire - aggiungono i sindacati -: siamo pronti per svolgere il nostro ruolo di difesa dei lavoratori nella gestione della "Fase 2", ma contestualmente siamo in attesa di avere risposte dall'Amministrazione Capitolina per quella che definiamo "Fase 3" e cioè le certezze per il prosieguo dell'opera. Ad oggi, a fronte delle risorse stanziate dal MIT e deliberate dal CIPE, nessun segnale da Roma Capitale. Chiediamo alla Sindaca Raggi un confronto ed un segnale tangibile. Non vorremmo che più dell'emergenza coronavirus , a dover decretare la perdita di centinaia di posti di lavoro, sia la sordità della politica romana».

«I cantieri - ci tiene a sottolienare il contractor - non si sono mai fermati durante i 55 giorni di lockdown, cosa che rende la Metro C l'unica grande opera in Italia ad aver proseguito l'attività insieme al Ponte di Genova». Sono invece fermi gli scavi degli ultimi 240 metri delle due talpe fino a Piazza Venezia, sempre in attesa di un via libera di Roma Capitale.

Il protocollo sottoscritto dalle parti sociali il 29 aprile

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