Progettazione

A Rovereto in arrivo i nuovi spazi Be Factory disegnati da Kengo Kuma nella ex Manifattura Tabacchi

A agosto termineranno i lavori per raddoppiare gli spazi «low-carbon» dell'incubatore di Trentino Sviluppo dedicato alla green economy, allo sport-tech e alle scienze della vita

di Mariagrazia Barletta

Nell'area che fu della più grande manifattura tabacchi dell'impero austro-ungarico, stanno per essere più che raddoppiati gli spazi dell'incubatore di Trentino Sviluppo, dedicato alla green economy, allo sport-tech e alle scienze della vita. Sono quasi pronti gli edifici di nuova costruzione di Be Factory: 25mila mq di nuovi spazi produttivi low-carbon disegnati dall'architetto giapponese, Kengo Kuma, che andranno ad aggiungersi ai 16mila mq ricavati negli edifici storici dell'ottocentesco opificio di Rovereto. «Ad agosto terminiamo ufficialmente i lavori, poi man mano che le aziende si insediano procediamo con la personalizzazione degli spazi», riferisce Nicola Polito, a capo della direzione operativa Attività economiche di Trentino Sviluppo, la società in house della provincia autonoma che gestisce l'incubatore giunto ai suoi primi dieci anni di vita. I lavori, del valore complessivo di 46 milioni di euro, sono dunque al rush finale dopo l'arresto causato dal lockdown. I conici, a basse emissioni e a elevata efficienza energetica, i nuovi volumi saranno collegati al centro città tramite giardini pensili e consentiranno di incrementare notevolmente gli spazi a disposizione delle aziende, con una stima a regime di circa 1.200 addetti.

Gli edifici storici riqualificati (il lavoro di recupero è da completare) ospitano oggi circa 50 tra imprese e startup attive in più settori: energie rinnovabili, economia circolare, green building, mobilità sostenibile e sport-tech, per un totale di circa 200 addetti occupati e un fatturato complessivo di 250 milioni di euro. Negli spazi operano Eit Climate-Kic, che supporta le startup a "basso impatto climatico", e ha sede Habitech, il distretto tecnologico per l'energia e l'ambiente, cui si deve, tra le altre cose, la fondazione del Green building council Italia e l'introduzione in Italia della certificazione Leed. Impresa, università e ricerca fanno rete nell'hub dell'innovazione che ospita, inoltre, il centro di bioinformatica Microsoft Cosbi, il corso di laurea in Scienze dello sport e della prestazione fisica delle Università di Trento e Verona, il centro di ricerca Sport montagna e salute (Cerism), il Centro interdipartimentale Mente-Cervello (Cimec) dell'Università di Trento. Con i nuovi spazi alcuni settori saranno rafforzati.

«Dall'autunno prossimo (con l'insediamento delle nuove realtà imprenditoriali, nda) il progetto Manifattura avrà quattro settori di attività e di attrazione d'aziende: mobilità sostenibile, edilizia intelligente, biotecnologie e sport-tech», continua Polito. L'obiettivo è ora intercettare aziende italiane piccole, medie e startup interessate a domiciliare nell'incubatore nuovi progetti da avviare e far crescere. «Se dovessi fare una previsione, dico che sul finire del 2021 saremo arrivati a saturare l'80% degli spazi, poi è chiaro che dipenderà molto da quello che sta succedendo», afferma il direttore operativo in riferimento all'emergenza Covid. A regime, e conteggiando anche le realtà già insediate, si potrà arrivare ad un totale di «circa 120 imprese che potrebbero generare tra le 500 e 800 unità lavorative», sottolinea Polito. L'operazione di rigenerazione, con effetti alla scala locale e provinciale, è ampia. L'obiettivo dell'hub dell'innovazione di Rovereto è supportare la crescita dell'imprenditorialità, la collaborazione tra diverse realtà e la capacità di fare innovazione, per sviluppare filiere e cluster strategici per il Trentino.

Sviluppo, innovazione e attrazione di investimenti trovano la loro componente hardware nel riuso di pregevoli esempi di archeologia industriale e nelle nuove costruzioni che abbinano le strutture di legno lamellare al vetro. Leggerezza, trasparenza e contatto con il verde sono i principi chiave del concept di Kuma. I tetti dei nuovi edifici, che si dispongono perpendicolarmente ad un percorso centrale, diventano percorsi verdi aperti alla comunità. Dalla chiusura dell'opificio (nel 2008) «i cittadini non sono più entrati in questi spazi circondati da mura, eppure i loro ricordi e affetti sono legati alla Manifattura. Terminati i lavori, potranno accedervi tutti i giorni e in qualsiasi orario», rimarca Polito. Il nuovo incubatore sarà certificato Leed Gold e Arca Gold, un protocollo di Habitech, quest'ultimo, che garantisce durabilità, sicurezza, sostenibilità, risparmio energetico e salubrità per le costruzioni in legno. La parte storica e la nuova sono messe in connessione con alcuni luoghi di aggregazione, tra cui una caffetteria ricavata in un ex magazzino e grandi scalinate utilizzabili per concerti ed eventi pubblici all'aperto. I tetti verdi paralleli evocano i filari delle viti, cercando un dialogo con il paesaggio circostante. All'hardware si aggiunge il software, dato da una serie di servizi per l'innovazione e la crescita d'impresa, tra cui: accesso al network di Trentino Sviluppo, percorsi di internazionalizzazione, accompagnamento, formazione, orientamento, creazione di partnership di filiera, gestione della supply chain, e sviluppo di relazioni con i centri di ricerca e la rete di investitori, anche privati.

«L'investimento complessivo, che riguarda nuovi e precedenti interventi, ad esclusione di quelli di competenza delle università, è di oltre 100 milioni di euro, ed è entrato nella programmazione quadro 2014-2020. Viene sostenuto dalla provincia di Trento, dalla Comunità europea attraverso i fondi Fesr e dallo Stato attraverso il fondo Sviluppo e coesione», spiega ancora il direttore operativo di Trentino Sviluppo. Quanto all'impatto sul territorio, dice: «Ci attendiamo che il progetto manifattura con le sue aziende, con la sua attività di ricerca, dia beneficio e linfa al sistema economico locale, rendendolo più dinamico e più competitivo, in linea con la missione che ci ha affidato le provincia autonoma di Trento e in particolare la nuova giunta, con il nuovo piano strategico della ricerca individuando nuove traiettorie, che hanno come tratto comune l'obiettivo di fare del Trentino, per quanto possibile e al meglio delle possibilità che mettiamo in campo, un territorio competitivo dal punto di vista tecnologico e dell'innovazione», conclude Nicola Polito. Dopo circa quattro anni di stallo per ricorsi incrociati delle imprese concorrenti, i lavori del nuovo complesso firmato Kuma sono iniziati a maggio 2018 e - al netto dello stand-by pandemico - non ci sono stati grossi ritardi (si prevedeva di terminarli a gennaio 2020). Ad effettuarli è stata l'impresa di Lecco, Colombo Costruzioni. La gara prevedeva anche l'elaborazione dell'esecutivo, a cui hanno collaborato le imprese Iure di Trento (coordinamento generale e direzione tecnica), Spaini Architetti associati di Roma (progettazione architettonica), S.c.e. Project di Milano (progetto strutturale), Planning di Monza (progetto impianti), Gae Engineering (coordinamento della sicurezza in fase di progettazione)

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