Amministratori

Sulle regole anti-Covid competenza esclusiva allo Stato, stop della Consulta alle Regioni

Conlusione in larga parte già scritta nell'ordinanza con cui poco più di un mese fa i giudici delle leggi avevano sospeso la legge regionale

di Gianni Trovati

«Spetta allo Stato, e non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia». Mentre tornano a crescere le pressioni regionali sulle riaperture, con il principio fissato ieri dalla Corte costituzionale arriva alla sua conclusione naturale la vicenda che davanti alla Consulta aveva opposto il governo centrale e la Valle d’Aosta. Conclusione in larga parte già scritta nell’ordinanza n. 4/2021 con cui poco più di un mese fa i giudici delle leggi avevano sospeso la +legge regionale 11/2020 della Vallée.

Lo stop, praticamente privo di precedenti, era stato determinato dal fatto che la normativa locale aveva previsto regole in parte diverse, e meno restrittive, di quelle nazionali sulle aperture di alberghi, ristoranti e altri esercizi commerciali.

La camera di consiglio di ieri, dopo l’esame di merito del ricorso proposto dall’Avvocatura dello Stato, ha deciso di accoglierlo per quel che riguarda «le disposizioni con le quali la legge impugnata ha introdotto misure di contrasto all’epidemia diverse da quelle previste dalla normativa statale». Normativa, peraltro, che consente un margine di autonomia ai livelli territoriali, che può però esercitarsi solo nel senso di una cautela ulteriore rispetto a quella imposta dalle regole nazionali.

Le motivazioni della sentenza arriveranno solo nelle prossime settimane (il relatore è Augusto Barbera). Ma già è chiaro che il principio, fissato dall’articolo117, comma 2, lettera q) della Costituzione, che affida alla competenza esclusiva statale la «profilassi internazionale», va decisamente oltre i confini ristretti della Valle. E impedisce alle regole regionali, a prescindere dallo Statuto ordinario o speciale, di mettere in discussione la supremazia delle norme nazionali decise per combattere la pandemia.

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