Urbanistica

Superbonus, Garavaglia: «Estendere il 110% a più tipologie di interventi per gli hotel»

Il ministro del Turismo: «Si potrebbe usare per sistemare l’antincendio che i governi di turno prorogano di anno in anno»

di M. Mo.

«Estendere il 110% a più tipologie di intervento per gli alberghi, inserendo il superbonus nel Recovery Plan». Si potrebbe usare «per sistemare l’antincendio che i governi di turno prorogano di anno in anno», oppure applicarlo «con il bonus facciate per gli interni o per le strutture fuori da centri storici». Si presenta così il neoministro del Turismo Massimo Garavaglia audito dalle commissioni Industria del Senato e Attività produttive della Camera sulle linee programmatiche del nuovo ministero.

Un dicastero autonomo, spiega Garavaglia, «che è già operativo e che si è fissato come primo obiettivo quello di far ripartire un’industria che vale da sola il 13% del Pil senza però dover chiudere di nuovo». Ripartire in sicurezza per il ministro vuol dire utilizzare questo periodo fino a Pasqua per migliorare i protocolli che già esistono e che «consentono di fare turismo in Italia». Nei prossimi giorni è in programma un incontro con Giovannini e Speranza per definire «regole certe e sicure sui trasporti e la mobilità». A senatori e deputati che chiedevano del “Green pass” o “passaporto sanitario” per i viaggiatori, Garavaglia ha risposto che dopo il confronto con i ministri europei «già a fine mesi ci sarà una risposta definitiva».

Per i nuovi aiuti al settore il ministro leghista, come da tradizione, non ha voluto anticipare le misure del decreto “Sostegni” limitandosi a dire che saranno «interventi generali e più veloci». E per tenere in vita più aziende possibile «si lavora a un rafforzamento patrimoniale delle imprese in difficoltà assicurando le giuste garanzie per accedere alla liquidità».

In termini di risorse Garavaglia ha detto di aver recuperato tra le pieghe dei conti del ministero circa 230 milioni di euro da distribuire come rimborsi a tour operator e agenzie di viaggio. Ma per ripartire occorre lavorare di squadra e in anticipo per promuovere il brand Italia: «due esempi, le Olimpiadi 2026 che non sono un’esclusiva degli otre 2.300 comuni coinvolti ma un appuntamento per il Paese, così come il Giubileo di Roma del 2025».

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