Urbanistica

Appalti frazionati per aggirare le gare, a Caserta maxi inchiesta sui contratti della Asl

I lavori venivano frazionati in incarichi sotto i 40mila euro per consentire affidamenti (dietro tangenti)

di M.Fr.

Indagando su alcuni furbetti del cartellino impiegati alla Asl di Caserta, i carabinieri del Nas coordinati dalla procura di Napoli Nord hanno arrestato 12 persone tra funzionari e dipendenti Asl dopo aver scoperto una vasta attività illegale che consentiva di ricavare tangenti attraverso appalti truccati commissionati dall'Azienda sanitaria. Tra gli immobili pubblici oggetto di appalti c'è anche la famosa villa confiscata a Walter Schiavone (fratello del boss Francesco Schiavone, detto "sandokan"), realizzata per farla assomigliare a quella di Scarface, il criminale interpretato da Al Pacino nell'omonimo film. La villa, che negli anni '90 era il simbolo del potere del clan dei Casalesi, poi fu confiscata dallo Stato e trasformata in un centro diurno di salute mentale dell'Asl. Ma l'attività criminale cacciata dalla porta è riuscita a rientrare dalla finestra, per così dire, riuscendo comunque a trarre un flusso costante di risorse.

Procura e Carabinieri del Nas hanno infatti scoperto che l'ex direttore del Dsm Luigi Carrizzone (arrestato), con la complicità dei dipendenti Asl si occupavano degli appalti (gli arrestati Francesco Della Ventura e Pasquale Sannino) avrebbero spacchettato un appalto da oltre 150mila euro in piccoli lavori sotto la soglia dei 40mila euro, in modo da affidarli direttamente a imprenditori che pagavano le tangenti, come il costruttore Antonio Papa (arrestato). Da quanto finora scoperto dagli inquirenti, la tecnica utilizzata per drenare soldi in modo illecito era proprio quella di frazionare gli appalti in tanti piccoli incarichi allo scopo di evitare la procedura competitiva. All'indagine ha dato un contributo anche il consorzio pubblico Agrorinasce che nel Casertano amministra molti beni confiscati alla criminalità organizzata tra i quali anche Villa "Scarface".

Il sistema assicurava un flusso di denaro continuo tra imprenditori interessati ad avere appalti e i funzionari dell'Asl di Caserta, deputati a concederli, alimentato anche da regali costosi alle mogli dei funzionari, come borse di Louis Vuitton. In manette è finito l'imprenditore di Sessa Aurunca Michele Schiavone, titolare di Rsa e centri per la riabilitazione psichiatrica, padre di Massimo, ex presidente del consiglio comunale di Sessa Aurunca nonché candidato alle recenti Regionali nel Pd . C'è poi Cuono Puzone, presidente della Misericordia di Caivano (Napoli), associazione privata che effettua il servizio di emergenza 118 nel Casertano; Puzone è accusato di aver pagato tangenti ai funzionari del Dsm per avere alcuni appalti relativi al trasporto dei malati psichici. Arresti domiciliari anche per due imprenditori edili che effettuavano lavori per l'Asl, ovvero Alberto Marino di Casaluce e Antonio Papa di Marano di Napoli, e per un commercialista di Teverola, Antonio Scarpa.

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