Urbanistica

Superbonus, Ance: estendere il credito di imposta a tutti i crediti commerciali

I costruttori ascoltati alla Camera: monetizzare subito il beneficio e niente limite sul numero di cessioni

di M.Fr.

La cessione del credito di imposta sulle detrazioni fiscali riveste «riveste centralità assoluta» nell'ambito della politica tributaria d'incentivazione delle attività produttive e, nel caso dell'edilizia, della riqualificazione in chiave energetica ed antisismica dello stock edilizio. Proprio per questo, il meccanismo di cessione andrebbe esteso, reso più flessibile e potenziato, in modo da consentire alle imprese di utilizzare lo strumento anche per ottimizzare i benefici gestionali di natura economica e finanziaria. È questo, in sintesi, il punto di vista delle imprese dell'Ance, espresso questa mattina alla Commissione di vigilanza sull'Anagrafe tributaria della Camera dalla delegazione guidata dal vicepresidente per le questioni economiche, fiscali e tributarie Marco Dettori.

Per rendere il credito una vera e propria "moneta", secondo l'Ance occorre «garantire l'utilizzo integrale dei crediti d'imposta acquisiti, eliminando il divieto di riporto agli anni successivi della quota non utilizzata nell'anno, attualmente previsto dalla normativa». «Non trovano infatti alcuna giustificazione né la limitazione nel numero di cessioni possibili, ad oggi limitato ad un massimo di due, che ha di fatto impedito l'avvio di un mercato libero dei crediti, arginando i potenziali effetti sugli interventi di recupero, né i limiti imposti alla platea dei potenziali cessionari, sinora circoscritta ai cosiddetti soggetti "collegati" al rapporto che ha dato origine all'agevolazione». Il fatto di aver esteso la platea dei cessionari al sistema bancario, ha osservato Dettori, «fa ritenere pacifica la cedibilità diffusa e "anonima" dei crediti».

Altro paletto da eliminare è l'obbligo di aspettare fino al marzo dell'anno successivo per recuperare il credito di imposta (come compensazione o ulteriore cessione) sui compensi per i lavori eseguiti: «È invece necessario trovare soluzioni per consentire agli operatori di utilizzare, o di monetizzare, il più celermente possibile i crediti d'imposta acquisiti, senza attendere l'anno successivo a quello di sostenimento delle spese dei lavori da parte dei beneficiari originari delle detrazioni». In questo senso, la norma del Dl Rilancio (come modificata in Parlamento) che consente l'opzione per la cessione o sconto anche in base ai Sal, andrebbe «integrata riconoscendo una corrispondente tempestività di recupero del credito d'imposta anche in capo al cessionario dello stesso, tale da garantirne l'utilizzo o la monetizzazione immediata con ulteriori cessioni, immediatamente dopo la comunicazione dell'esercizio dell'opzione da parte del beneficiario».

In vista della grande opportunità del Superbonus del 110% l'Ance chiede un intervento radicale per liberare tutte le potenzialità del credito di imposta: «il meccanismo - ha proposto Dettori - dovrebbe assurgere a procedura ordinaria, in alternativa all'utilizzo diretto dei bonus come detrazione o deduzione», consentendo la massimizzazione degli incentivi fiscali. E poi, propone l'Ance, «per minimizzare i tempi di rientro della liquidità, lo strumento della compensazione dovrebbe estendersi, non solo ai crediti d'imposta, ma anche a tutti i crediti di natura commerciale che gli operatori economici vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni, ossia quelli derivanti da forniture, somministrazioni e appalti».

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