Appalti

Servizi in house, obbligo di motivazione rafforzato nella determina a contrarre

In consultazione le nuove linee guida Anac. Osservazioni entro il 15 marzo. Nessuno sa quante sono le società partecipate

di Mauro Salerno

Indicare alle stazioni appaltanti la strada da seguire per motivare correttamente la scelta di ricorrere agli affidamenti in house invece di rivolgersi al mercato per l'assegnazione dei servizi pubblici. È l'obiettivo di un nuovo schema di linee guida appena messe in consultazione dall'Autorità Anticorruzione. Si tratta di linee guida non vincolanti, basate sulla disposizione del codice appalti (articolo 192, comma 2,) che prevede un obbligo di motivazione rafforzato da parte della stazione appaltante che si pone su questa strada e che presuppone lo svolgimento di un'indagine comparativa volta a dimostrare la convenienza economica e sociale dell'affidamento diretto rispetto al ricorso al mercato. «Lo scopo, quindi - spiega l'Autorità - , è quello di fornire indicazioni pratiche per orientare l'azione degli enti interessati verso comportamenti conformi alla normativa ed uniformi, favorendo la diffusione di best-practice».

Le linee guida rimarranno in consultazione fino al prossimo 15 marzo. Fino ad allora sono aperte alle osservazioni che operatori economici e amministrazioni potranno inviare attraverso lo specifico modello pubblicato sul sito dell'Autorità.

Le nuove linee guida si applicheranno soltanto all'assegnazione di servizi
nonostante l'Anac ricordi che «le società in house siano legittimate a svolgere anche altre attività, quali la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi di interesse generale, la progettazione e realizzazione di un'opera pubblica sulla base di un accordo di programma fra amministrazioni pubbliche, l'autoproduzione di ben»i. Trattandosi però di una norma derogatoria «che introduce limitazioni al principio di autorganizzazione degli enti pubblici», l'Anac spiega di aver considerato come «non consentita l'applicazione in via analogica a fattispecie escluse dalla norma e quindi ai contratti di lavori e forniture».

Particolare attenzione è stata posta al contenuto della motivazione delle ragioni del mancato ricorso al mercato. La motivazione spiega l'Autorità dovrebbe essere inserita nel primo atto utile, dunque la delibera a contrarre, «al fine di assicurare che le valutazioni richieste dalla norma siano effettivamente svolte prima di procedere all'affidamento ed evitare che l'obbligo di motivazione si riduca ad un mero adempimento formale assolto ex post». La motivazione inoltre deve riportare «una valutazione concreta, riscontrabile, controllabile, chiara e specifica sui profili» della scelta. A compiere la valutazione dovrà essere il responsabile del procedimento (Rup).

Società in house, non si sa quante sono
ma quante sono le società in house. È la stessa Anac a spiegare che «non risultano disponibili, allo stato, dati aggiornati sul numero di società in-house». Dal
«Rapporto sulle partecipazioni pubbliche (Dati Anno 2014)», pubblicato dal Dipartimento del Tesoro nel mese di novembre 2016, emerge che in base ai dati dichiarati dalle stesse amministrazioni sono 48.896 le partecipazioni (di cui 35.034 dirette e 15.944 indirette) detenute in 8.893 organismi partecipati. A valle di un esercizio di ricostruzione delle quote di partecipazione indiretta, a partire dalle informazioni comunicate dalle amministrazioni, il Dipartimento ha individuato ulteriori 44.384 partecipazioni non dichiarate, portando il totale delle partecipazioni a quota 93.280.

Quanto agli affidamenti effettuati dalle Pa in favore delle società partecipate, sono stati rilevati, in generale, circa 11.300 affidamenti. I Comuni hanno affidato prevalentemente servizi pubblici (quasi il 60 per cento dei servizi affidati), mentre le Regioni, le Province e le altre amministrazioni locali hanno affidato alle partecipate prevalentemente altre tipologie di servizi, tra i quali soprattutto i cosiddetti servizi strumentali. Per quanto riguarda la modalità di affidamento dei servizi, la rilevazione evidenzia la forte prevalenza degli affidamenti diretti rispetto a quelli con gara che rappresentano, in media, appena il 5 per cento.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©