Urbanistica

Superbonus, Ance Milano: sì alla norma taglia-burocrazia proposta dai comuni

Il presidente Dettori: le difficoltà di accesso agli archivi comunali impediscono di beneficiare del bonus

di M.Fr.

«Bisogna semplificare l'iter burocratico necessario per consentire ai cittadini milanesi di poter beneficiare dell'ecobonus in tempo. Ci sono infatti molte difficoltà nel reperimento dei documenti negli archivi comunali e l'Amministrazione sta avviando investimenti per migliorare le procedure di accesso alle visure. Per questo apprezziamo e sosteniamo l'iniziativa dell'assessore del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, a supporto dell'emendamento Anci che vuole semplificare la ricerca e l'acquisizione dei documenti necessari per beneficiare del 110%». I costruttori edili di Ance Milano, Lodi e Brianza, per bocca del presidente Marco Dettori, si schierano a favore della proposta di alcuni esponenti dell'Anci - Mario Occhiuto, delegato per l'Urbanistica e sindaco di Cosenza, Stefano Lorusso, presidente della commissione urbanistica dell'Anci e consigliere del Comune di Torino, e gli assessori all'urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, Roma, Luca Montuori, Bari, Giuseppe Galasso, e Rimini, Roberta Frisoni - volta a semplificare le pratiche documentali necessarie per l'ottenimento del bonus.

«Non basta la buona volontà dei professionisti e delle imprese - aggiunge Dettori - serve un taglio netto della burocrazia, con la semplificazione della documentazione richiesta e che va allegata alla domanda del bonus 110 per cento. Se non si risolve rapidamente il problema, in molte città italiane e in primo luogo a Milano, non si riuscirà a far partire i lavori incentivati, e tutti gli investimenti attivabili saranno solo l'ennesimo libro dei sogni». «Bisogna "liberare" gli archivi urbanistici, oggi concentrati nel reperire le visure, che invece devono essere a disposizione anche per l'attività edile ordinaria». «Se non si provvederà alla semplificazione - conclude il presidente di Ance Milano - come richiesto da tempo da Ance, si renderà inutile l'incentivo del 110% e si bloccheranno i progetti che dovrebbero partire in questi mesi, con un doppio danno per tutto il Paese».

L'intervento fa seguito all'iniziativa comunicata oggi dagli amministratori comunali. «Crediamo che il bonus del 110% - hanno spiegato gli esponenti dell'Anci - sia una linea strategica per lo sviluppo ambientale del comparto edilizio nonché una leva fondamentale per la ripresa economica, proprio per questo riteniamo indispensabile tagliare alcuni aspetti burocratici che possono ammazzarlo. Esiste un emendamento dell'Anci che semplifica molto questo strumento e che è indispensabile venga approvato se non si vuole far morire le pratiche nelle lungaggini della ricerca di documentazione». «La documentazione attualmente necessaria - spiegano gli assessori - prevede ricerche che, soprattutto negli archivi delle grandi città, richiedono un lasso di tempo che va dai 6 ai 12 mesi per essere reperite: così si mette a rischio l'effettivo accesso agli investimenti. Non solo, questa laboriosa ricerca concentra integralmente il lavoro degli archivi dell'edilizia delle città su queste pratiche, bloccando di fatto tutta l'attività ordinaria che è altrettanto decisiva per la ripresa economica del nostro Paese». «L'emendamento proposto da Anci - concludono gli amministratori - taglia la burocrazia e rappresenta la salvezza dell'eco-bonus: ne consente la reale attuazione e non impatta sul proseguo del resto delle attività edilizie. Non approvare l'emendamento, invece, vorrebbe implicitamente dire che l'obiettivo è ridurre le possibilità di portare a buon fine progetti di efficientamento energetico, perché molti rimarrebbero impigliati nelle maglie della burocrazia».

Per il bonus basta comunicare «gli estremi del titolo edilizio»
La proposta di modifica proposta dall'Anci punta a sblindare alcune prescrizioni del testo unico edilizia. In particolare si propone di sostituire il comma 13-ter dell'articolo 119 del Decreto rilancio n.34 introdotto dal Dl Agosto per introdurre alcune semplificazioni negli adempimenti dei tecnici incaricati dal condominio. Il testo dell'Anci prevede che «In deroga alle disposizioni di cui all'articolo 49 del Decreto del Presidente della Repubblica del 6 giugno 2001, n. 380 ed ai soli fini di accesso alle agevolazioni fiscali, le asseverazioni dei tecnici abilitati in merito agli immobili che beneficiano degli incentivi disciplinati dal presente articolo sono riferite esclusivamente all'indicazione degli estremi del titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione ovvero del titolo richiesto o rilasciato in sanatoria. Per gli immobili iniziati prima del 1 settembre 1967 in luogo della licenza edilizia l'asseverazione attesta che l'opera risulti iniziata entro tale data». «In ogni caso - si legge in un'altra parte del testo - l'eventuale presenza di difformità edilizie non determina la revoca o la decadenza dell'agevolazione fiscale ai sensi dell'articolo 49 del Decreto del Presidente della Repubblica del 6 giugno 2001, n. 380».

In sostanza, come si legge nella breve relazione illustrative della proposta normativa, si propone, di considerare valide le asseverazioni dei tecnici con indicate solamente gli estremi del titolo edilizio , oppure la data di esecuzione dell'opera nel caso in cui si tratti di immobile costruito prima dell'obbligo di titolo edilizio. «Tali principi - spiega la relazione - erano stati già recepiti con l'articolo 40 della Legge 47/1985 in tema di commerciabilità degli immobili». «Obiettivo della proposta dunque è quello di facilitare l'applicazione dell'agevolazione fiscale consentendo, come nel caso della commerciabilità dei beni, la sua applicazione indipendentemente dalla presenza di eventuali difformità edilizie e conseguentemente non determinare l'eventuale revoca/decadenza del beneficio ai sensi dell'articolo 49 del Dpr 380/2001. Tale possibilità si ritiene che sia funzionale al perseguimento di un generale interesse pubblico finalizzato alla messa in sicurezza e all'efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente».

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