Appalti

Contrordine all'Aquila, niente cantieri senza tamponi a tappeto sui lavoratori

Un'ordinanza del sindaco Biondi subordina la ripresa dei lavori alla garanzia di negatività di tutti gli operai al Covid-19

di Mauro Salerno

Contrordine, ragazzi. Nel "più grande cantiere d'Europa", quello per la ricostruzione post-terremoto all'Aquila, l'allentamento del lockdown per i cantieri previsto dalla fase 2 programmata dal Governo con l'ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, non avrà alcun effetto pratico. I 500 cantieri pubblici che danno lavoro a oltre cinquemila persone continueranno a rimanere chiusi. E così sarà anche per quelli privati.

A gelare le speranze di riattivare la produzione in un comparto strategico per la città e per le tante imprese impegnate nella ricostruzione è stata l'ordinanza firmata dal sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi alla vigilia delle riaperture. Il provvedimento non dice che i cantieri devono rimanere chiusi, ma l'effetto sarà quello visto che prima del ritorno in attività, l'ordinanza impone alle imprese di effettuare il tampone per verificare la negatività al Covid-19 a tutti gli operai.

Secondo il sindaco seguire le indicazioni degli esperti di Palazzo Chigi, dando la possibilità di riaprire i cantieri già da oggi esporrebbe la città al rischio di una diffusione del virus che per ora è stata molto contenuta, visto che, come si legge nell'ordinanza, molti dei cinquemila operai impegnati nei cantieri sarebbero residenti fuori regione e "in virtù della ripresa dei lavori" avrebbero libero accesso alla città. "E' possibile che con la ripresa di alcune attività tra cui proprio quella edile, il numero dei contagi possa tornare a salire. All'Aquila - ha detto il sindaco Biondi - , fortunatamente, il numero di contagiati è stato molto basso e da giorni è pari a zero. L'obiettivo è mantenere questo standard".

La ripresa dei lavori, così, torna in panchina senza nemmeno essere arrivata a bordocampo. Per riaprire i battenti i costruttori dovranno dimostrare di aver effettuato tamponi a tappeto tra i propri dipendenti. Inoltre, il protocollo allegato all'ordinanza prevede la verifica della temperatura corporea all'ingresso del cantiere, la sanificazione giornaliera dei locali e degli ambienti chiusi, il rispetto delle distanze di sicurezza e delle misure generali previste in decreti, ordinanze e circolari del ministero della Salute.

Biondi ha ricordato anche che, pur non essendoci obblighi in tal senso, il protocollo "raccomanda anche di utilizzare applicativi per la raccolta di informazioni utili a tracciare spostamenti e contatti. Si consiglia anche di limitare il pendolarismo facendo pernottare le maestranze nelle strutture ricettive del comune dell'Aquila o dei territori limitrofi sempre in condizioni di sicurezza".

Imposizioni che - una volta superato il paletto del tampone obbligatorio - comporta evidentemente oneri aggiuntivi a carico delle imprese. Per questo Biondi ha annunciato di aver chiesto al Governo un contributo aggiuntivo per le aziende impegnate nella ricostruzione.

L'ordinanza del sindaco dell'Aquila

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