Fisco e contabilità

Dl Rilancio/3. Esclusione della  responsabilità dei datori di lavoro, oggi la circolare Inail

Dopo il chiarimento, la norma per escludere la responsabilità penale e civile dell'imprese sarà recepita nel decreto attraverso un emendamento

di Davide Colombo e Giorgio Pogliotti

L'esclusione della responsabilità penale e civile del datore di lavoro di un addetto che dovesse contrarre in azienda un contagio Covid-19, riconosciuto come infortunio da Inail, arriverà con una norma specifica. La misura, su cui c'è un'intesa nella maggioranza ma che è voluta anche dalle opposizioni, potrebbe arrivare o con un emendamento, in sede di conversione, al Dl "Liquidità" o all'imminente Dl "Rilancio". Oppure ancora nel prossimo dl "Sblocca Italia" annunciato dal Governo entro giugno, con importanti misure di semplificazione. Nel frattempo Inail dovrebbe pubblicare, tra oggi o domani al massimo, una nuova circolare interpretativa che introduce ulteriori rassicurazione per le imprese. Ovvero che dai rigorosi accertamenti medico-legali sui casi di infezione non si potranno dedurre responsabilità dirette dell'impresa che ha applicato tutti i nuovi protocolli di sicurezza rafforzata e di distanziamento nei luoghi di lavoro.

La nuova circolare supererà la n.13 adottata nel pieno della diffusione dell'epidemia, come aveva annunciato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, mentre la norma di tutela per le imprese dovrebbe riprodurre lo schema che era stato proposto nei giorni scorsi da Confindustria, e ribadito dal vicepresidente Maurizio Stirpe sul Sole24Ore di domenica. L'applicazione da parte del datore di lavoro delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 costituirebbe a tutti gli effetti pieno assolvimento degli obblighi, nella specifica materia, di cui all'articolo 2087 del Codice civile.

La nuova circolare interpreta l'articolo 42 del Dl "Cura Italia" confermerà i tre punti cardine della misura di profilazione del nuovo rischio: 1) che in caso di accertata infezione da Covid-19 in occasione di lavoro, l'Inail assicura al lavoratore la tutela prevista dalla legge in caso di infortunio sul lavoro; 2) che le prestazioni di tutela assicurate dall'Inail sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell'infortunato con la conseguente astensione dal lavoro; 3) che gli oneri dei predetti eventi infortunistici sono posti a carico della gestione assicurativa nel suo complesso e non vanno a gravare invece sulla posizione assicurativa del singolo datore di lavoro, ossia non opera il meccanismo del c.d. bonus-malus. A queste definizioni si aggiungerà, come detto, la supposta esclusione di responsabilità dell'impresa alla luce degli accertamenti medico-legali.
L'arrivo della nuova circolare è stato annunciato dal ministro Catalfo: «La scorsa settimana ho incontrato i vertici dell'Inail, nelle prossime ore verrà pubblicata una circolare esplicativa, di ministero del Lavoro e Inail, in modo tale che non ci saranno dubbi e anche per i datori di lavoro ci sarà chiarezza». Nel Governo sta prendendo quota una soluzione del problema per via normativa. «Non basta una circolare - sottolinea la sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi-. Serve una norma che continui a garantire le tutele Inail a chi si ammala di Covid sul luogo di lavoro, tutelando anche gli imprenditori pubblici e privati che rispettano i protocolli, senza lasciare l'onere della prova in capo ai datori di lavoro. C'è un emendamento del Pd al Dl liquidità che può essere perfezionato con riformulazioni, ma questa è la strada».

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